Mary Robinson (1758-1800)

Mary Robinson (1758-1800)

Nata il 27 novembre del 1758 a Bristol, Mary Robinson è la terza di cinque figli di John Darby e Hester Seys.  L’instabilità economica della famiglia, nonché la lontananza e il disinteresse del padre, influenzarono profondamente il percorso educativo di Mary Robinson la quale fu più volte costretta a spostarsi da Bristol, finendo per insegnare inglese presso la scuola gestita dalla madre, successivamente chiusa a causa delle divergenze con il marito.  Introdotta nuovamente in una scuola d’élite, Mary Robinson fece la conoscenza di David Garrick, figura nota nel panorama teatrale inglese del XVIII secolo, il quale le propose di salire sul palco nonostante la giovane età. Ebbe così inizio la carriera di attrice di Mary Robinson, che andò di pari passo con la sua vita e ne influenzò la ricezione del pubblico e della critica anche sul piano letterario.

Il primo ruolo interpretato da Mary Robinson fu quello di Perdita in The Winter’s Tale di William Shakespeare.  Il successo riscosso dall’attrice non interessò solo il pubblico, ma anche l’allora Principe di Galles, il quale sarebbe poi diventato noto come Re Giorgio IV.  Quello che partì come un animato scambio di lettere tra “Perdita” e “Florizel”, si tramutò presto in un rapporto noto al pubblico del tempo, in cui Mary Robinson era ufficialmente riconosciuta come l’amante del Re. La relazione terminò dopo poco più di un anno, ma ebbe un forte impatto sulla vita di Mary Robinson, che dal quel momento non riuscì più a sottrarsi alle speculazioni di giornali e paparazzi.

Nel 1782, incontrò Banastre Tarleton, un povero ufficiale con il quale instaurò una relazione che durò per quindici anni, attirando ulteriormente l’attenzione del pubblico e soprattutto della famiglia di Tarleton, contraria tanto allo stile di vita dissoluto del figlio, quanto al rapporto con Mary.  Tarleton fu così costretto ad abbandonare il continente e Mary, nel tentativo di raggiungerlo, subì un aborto.  Dopo essersi ripresa Mary si spostò in Francia, dove si ricongiunse con Tarleton. A questo periodo risalgono opere quali Ode to Valour. Inscribed to Colonel Banastre Tarleton e Lines to Him Who Will Understand Them, nate dalla necessità di cercare conforto nella scrittura.

Tuttavia, nonostante la sua produzione letteraria fu ampiamente influenzata da esperienze personali, è necessario considerare l’apporto politico dei testi di Mary Robinson nel 1790. Ainsi va le monde (1790) è un’opera dedicata a Robert Merry, figura portante del circolo dei “Della Cruscan poets”. Questo testo prende le mosse da un’opera di Merry, The Laurel of Liberty (1790), e si presenta come un vero e proprio tributo alla Rivoluzione Francese, ritenuta dall’autrice un potenziale impulso per un rinnovamento anche in campo letterario e culturale. Ainsi va le monde è caratterizzato da una forte attenzione al dettaglio storico e da un’attenta analisi dei privilegi signorili dell’ancien régime, che la Rivoluzione cercava di erodere.

Tra il 1791 e il 1793, Mary Robinson compose altre opere dedicate alla questione francese quali Impartial Reflections on the late situation of the Queen of France (1791), Marie Antoinette’s Lamentations, in her Prison of the Temple (1793) e “Monody to the memory of the late Queen of France”(1793). La Regina Maria Antonietta viene descritta come una vittima del sistema la cui morte, per quanto ingiusta, è vista come un punto di svolta necessario affinché si realizzino gli ideali professati dalla Rivoluzione.

Un ulteriore aspetto della produzione di Mary Robinson è quello del femminismo e delle dinamiche di genere, portato alla luce solo a partire dal 1990 ca. Parte del testo A Letter to the Women of England on the Injustice of Mental Subordination (1799) è dedicata alla posizione delle donne nel panorama letterario del tempo, delle quali vengono apertamente supportate le capacità nonché l’uguaglianza rispetto ai colleghi dell’altro sesso. The Natural Daughter (1799), invece, affronta la questione del ruolo delle donne nella società del tempo.

Le opere appena menzionate, così come il componimento Sappho and Phaon (1796) e la raccolta poetica Lyrical Tales (1800), presentano, seppure in modalità differenti, riferimenti autobiografici legati alle esperienze vissute dall’autrice e alle persone a lei legate. È dunque indubbio che la vita di Mary Robinson abbia influenzato la sua produzione letteraria, così come ha poi influenzato la ricezione e l’interpretazione delle sue opere.  L’esposizione pubblica vissuta sin dall’incontro con Giorgio IV ha avuto forti implicazioni negative sulla sua carriera. Tuttavia la sua figura, per quanto scandalosa, è riconosciuta nella forza della sua innovatività come una delle prime donne ad avere avuto la possibilità di scrivere per il pubblico e di trarre profitto dalla propria penna, nonché come una delle prime sostenitrici del femminismo.

Bibliografia

Amy Garnai, Revolutionary Imaginings in the 1790s,2009,Palgrave Macmillan, pp. 68-96.

https://romantic-circles.org/editions/robinson/mrainsi90frst.htm#text  (“Ainsi va le monde, a poem” , Romantic Circles, ultima consultazione il 25/10/19)

https://digital.library.upenn.edu/women/robinson/biography.html#biography (“Mary Robinson”, A celebration of women writers, ultima consultazione il 25/10/19)

 

 

 

 

 

Hannah More (1745-1833)

Hannah More (1745-1833)

Figlia di un insegnante, Hannah More nacque vicino a Bristol nel 1745 e crebbe in un ambiente colto e istruito, insieme alle sue quattro amate sorelle. Fin dall’infanzia studiò latino e francese, a cui più avanti aggiunse lo studio dello spagnolo e dell’italiano, e si dedicò alla scrittura di versi e poesie. Giovanissima, la More intraprese la carriera dell’insegnamento presso la scuola gestita dalle sorelle maggiori a Bristol, esperienza che orientò la sua produzione letteraria in senso pedagogico. Allo stesso tempo iniziò a dedicarsi più serialmente alla scrittura, in particolare alla stesura di piccoli moral dramas, attirando su di sé l’attenzione della società colta di Bristol. Tra i suoi primi sostenitori c’era anche il reverendo James Stonhouse, che più avanti diventò uno dei suoi mecenati.

Nel 1762, fu rappresentato a Bristol il dramma pastorale The Search after Happiness, che negli anni successivi avrebbe avuto un ottimo successo di stampa, arrivando a ben dodici edizioni. La More scriveva mossa dal desiderio di fornire ai suoi allievi sani esempi morali, conformi ai dettami della Bibbia. Tra il 1763 e il 1764, More andò a Londra per la prima volta, dove strinse amicizia con alcuni tra i personaggi più illustri della società letteraria londinese, come i coniugi Garrick, Elizabeth Montague, Samuel Johnson e Edmund Burke. Quando l’anno successivo tornò a Londra, venne accolta dalla Montague all’interno del circolo delle Bluestockings e Garrick mise in scena The Inflexible Captive, rielaborazione da parte di Hannah More di un’opera di Metastasio.

Nel 1767, la More accettò la domanda di fidanzamento di William Turner, proprietario di Belmont House a Wraxall. Successivamente il fidanzamento non andò a buon fine e la More non si sposò mai. Nel 1777 Hannah More tornò sulle scene teatrali con un’opera tragica, Percy, che conquistò e commosse il pubblico londinese. In seguito alla morte di Garrick, avvenuta pochi anni dopo, la More abbandonò il teatro. Sempre nel 1777, More pubblicò Essays on Various Subjects, Principally Designed for Young Ladies. Quest’opera si proponeva sia come una guida morale, sia come una celebrazione delle capacità delle donne. Ella credeva infatti che la donna rappresentasse il pilastro portante della società e, in quanto tale, la sua educazione intellettuale e morale dovesse essere alimentata.

A partire dagli anni ’80 del Settecento Hannah More si avvicinò sempre di più all’Evangelicalismo e, allo stesso tempo, si dedicò attivamente alla causa dell’abolizionismo, dando il suo contributo tramite la scrittura di poesie come The Sorrows of Yamba; or, The Negro Woman’s Lamentation (1797). La More strinse amicizia con William Wilberforce e Zachary Macaulay, alcuni tra i principali abolizionisti inglesi. e in un primo momento prese pare alla Society for Effecting the Abolition of the Slave Trade e successivamente, dopo il 1807, si iscrisse alla African Institution. In quegli anni iniziò anche l’opera di mecenate a favore della emergente poetessa Ann Yearsley, che nel 1785 pubblicò la sua prima raccolta di poesie grazie al supporto della More e della Montague. Tuttavia, il comportamento ingrato della Yearsley verso le due sponsor portarono la More a tagliare i rapporti con la poetessa. Mossa dal desiderio di fornire esempi di condotta per risanare l’alta società, corrotta dal vizio, nel 1788 pubblicò Thoughts on the Importance of the Manners of the Great to General Society, che fu seguita da An Estimate of the Religion of the Fashionable World nel 1790. Nonostante il grande successo di queste due opere, l’autrice venne accusata di comportamenti inappropriati per una donna. Queste critiche spinsero More a ritirarsi dall’alta società e a dedicarsi alle classi più disagiate.

Su incoraggiamento di Wilberforce, Hannah More fondò diverse scuole nel Somerset insieme alle sorelle, per educare i bambini delle classi più povere. Agli allievi veniva insegnato a leggere la Bibbia, ma non a scrivere, perché credeva che la scrittura avrebbe portato i bambini alla ribellione. More aveva una visione statica della società, per cui se da un lato voleva migliorare le condizioni delle persone umili, dall’altro pretendeva che rimanessero all’interno del loro ceto sociale. Oltre alla lettura della Bibbia e al catechismo, alle bambine veniva insegnato come svolgere i lavori di casa e come vivere secondo le virtù cristiane e femminili. Il successo di questo progetto educativo portò all’apertura di ben dodici scuole nel corso di dieci anni. Per quanto generalmente apprezzata, questa esperienza non venne accolta da tutti con piacere: i preti della zona criticavano Hannah More di mettere in discussione la loro autorità e l’accusarono addirittura di Metodismo.

Negli anni della Rivoluzione Francese, More si affermò come guida morale della nazione, sostenendo i valori conservatori e lottando contro le tendenze rivoluzionarie che minacciavano la politica inglese. In risposta all’opera radicale Rights of Men di Tom Paine, More scrisse Village politics: addressed to all the mechanics, journeymen, and day labourers, in Great Britain (1792), che venne accolta con grande entusiasmo. Ad essa seguirono I Cheap Repository Tracts, una serie di 114 opuscoli che condannavano la rivoluzione. Hannah More continuò a portare avanti anche la sua opera di educatrice: nel 1799 uscì Strictures on the Modern System of Female Education, il culmine della sua riflessione sull’educazione femminile. La sua opera pedagogica di maggiore successo fu però Coelebs in Search of a Wife (1809), l’unico romanzo mai scritto dalla More. Dietro alla forma del romanzo si celava in realtà un trattato su quali comportamenti fossero appropriati per le donne nella società.

Hannah More, by Henry William Pickersgill, 1822 - NPG 412 - © National Portrait Gallery, London
Ritratto di Hannah More, 1822.

Nei suoi ultimi vent’anni di vita, la salute della More peggiorò, ma ciò non le impedì di dedicarsi alla scrittura, in particolare di trattati di carattere religioso. I suoi ultimi scritti presentavano toni fortemente reazionari e conservatori, in netta opposizione con le maggiori tendenze nel resto d’Europa. Morì nel 1833, presso la casa di alcuni amici che si presero cura di lei negli ultimi tormentati anni della sua vita. Alla sua morte lasciò in beneficienza oltre £30.000 (che oggi equivalgono a oltre £3.000.000). Nel corso dei decenni che seguirono la morte di Hannah More, i suoi testi divennero sempre meno apprezzati: in un mondo che muoveva progressivamente verso le riforme sociali, le prediche morali della More, la sua visione statica e conservatrice della società e del ruolo della donna persero attualità ed efficacia. Solo in tempi recenti la sua opera è stata ripresa in esame dalla critica letteraria.

Sitografia:

https://www.oxforddnb.com/view/10.1093/ref:odnb/9780198614128.001.0001/odnb-9780198614128-e-19179?rskey=uFCCSL&result=2 S. J. Skedd, “Hannah More”,  Oxford Dictionary of National Biography, Oxford University Press, 2004. [Ultima consultazione il 5/07/2019].

https://www.britannica.com/biography/Hannah-More “Hannah More”, Encyclopaedia Britannica [Ultima consultazione il 5/07/19].

http://www.brycchancarey.com/abolition/more.htm “Hannah More (1745-1833)”, brycchancarey.com. [Ultima consultazione il 5/07/2019].