Hannah Cowley (1743-1809)

Hannah Cowley (1743-1809)

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Richard Cosway, ritratto di Hannah Cowley, 1785

Drammaturga e poetessa estremamente versatile, scrisse per il teatro numerose commedie, tragedie, farse, un’opera e un interludio. In quanto al successo come drammaturga, fu seconda solo a Susanna Centlivre.

Nacque il 24 Marzo 1743 a Tiverton, Devon. Figlia di Philip Parkhouse, libraio, e di Hannah Richards, sposò nel 1772 Thomas Cowley, anch’esso figlio di librai, originari di Cockermouth. Il padre, essendo stato alunno brillante presso la Blundell School, si impegnò in prima persona nel garantire un’istruzione alla figlia.

Più tardi Cowley, spinta dalla volontà di dimostrare al marito che sarebbe stata in grado di produrre opere teatrali migliori di quelle allora in circolazione, spedì anonimamente l’opera The Runaway al manager del Drury Lane, David Garrick, che ne riconobbe immediatamente il potenziale, mettendola in scena nel 1776. La rappresentazione, con Sarah Siddons nel ruolo principale, conobbe un successo straordinario. L’opera metteva in luce l’ingiustizia dei matrimoni combinati, i quali permettevano al padre della sposa di affidare legalmente la figlia ad un marito a lei totalmente inadatto, con lo scopo di gratificare le proprie ambizioni personali. Particolarmente discussa nella società londinese fu la presa di posizione da parte di una giovane ragazza come Cowley nei confronti del voto matrimoniale “to love, honour and obey”. Cowley non si fece tuttavia mera portatrice di una polemica contro le ingiustizie a cui le donne erano sottoposte, ma si armò di una satira ben più sottile e varia. Caratteristica in questo senso è l’opera Who’s the Dupe (Drury Lane, maggio 1779), che intendeva criticare l’autorità culturale di intellettuali come Samuel Johnson, David Garrick e Oliver Goldsmith, allora considerata indiscutibile. Tale satira si inseriva generalmente all’interno di commedie dall’intrigo avvincente ─ secondo il gusto dell’epoca ─ che furono messe in scena tra Inghilterra e Irlanda nel corso del diciannovesimo secolo. Il successo fu tale che alcune raggiunsero il continente, approdando in Germania e Austria.

Per tutta la sua carriera, Hannah Cowley fu vittima di forti invidie e di critiche infondate: dopo il successo di The Rivals (1775), lo stesso Richard Sheridan decise di opporsi alla popolarità che la giovane donna aveva ottenuto. Questi non solo si impegnò ad impedire una nuova tiratura di The Runaway, ma stipulò anche un accordo con Mr. Harris, manager del Covent Garden, che impegnava entrambi a non accettare opere che uno dei due avrebbe rifiutato. In seguito, Cowley fu accusata di aver plagiato il Percy di Hannah More nella sua prima tragedia, Albina (Haymarket Theatre, 1779), accusa che smentì dimostrando l’anteriorità della sua opera rispetto a quella della More.

Hannah Cowley (née Parkhouse), by Ridley & Holl, published by Vernor & Co, published 1 August 1806 - NPG D14743 - © National Portrait Gallery, London
Hannah Cowley, National Portrait Gallery

La sua pièce successiva, The Belle’s Stratagem (Covent Garden, febbraio 1780), dedicata alla Regina Carlotta, fu un’ulteriore critica ai matrimoni combinati attraverso la vicenda di Letitia e del suo promesso sposo, Doricourt. L’abilità dell’eroina nell’ottenere l’ammirazione del futuro sposo, inizialmente deluso dalla sua totale mancanza di mondanità, e la rivelazione finale della sua grazia e bellezza, fecero di quest’opera il capolavoro assoluto di Cowley, tanto che vi recitarono alcuni fra i maggiori attori dell’epoca. Il personaggio di Doricourt fu interpretato da Charles Kemble e successivamente da Sir Henry Irving, mentre i panni di Letitia furono vestiti da Miss Younge, Dorothy Jordan ed Ellen Terry.

The Belle’s Stratagem spianò la strada alla sua carriera e alle successive opere Which is the Man? (Covent Garden, 1783), A Bold Stroke for a Husband (Covent Garden, 1783) e More Ways than one (Covent Garden, 1784), che vennero accolte caldamente da pubblico e critica.

A School for Greybeards (Drury Lane, 1786), vagamente ispirata a The Lucky Chance (1687) di Aphra Behn, subì invece numerose critiche a causa del linguaggio, ritenuto indecente, e della scelta dell’autrice di sottrarre allo sposo una giovane consorte il cui destino era già stato scelto. La sua opera successiva, The Fate of Sparta (Drury Lane, 1788), basata sulla Vita di Agide di Plutarco ed incentrata sulla figura di un’eroina impegnata nella mediazione fra sposo e padre, godette di una relativa tregua dagli attacchi della critica, che invece non lasciò scampo all’opera A Day in Turkey, or, The Russian Slaves (Covent Garden, 1791). Dopo la première, Cowley fu accusata di dilettarsi in affari di politica, dal momento che il protagonista, A La Grecque, non perde occasione per proclamare la superiorità del spirito che aveva guidato la Rivoluzione Francese: liberté, égalité, fraternité.

Il prologo della sua ultima opera, The Town before you (Covent Garden, 1794), registra invece il suo profondo sgomento nei confronti della farsa e della buffoneria di cui andavano macchiandosi i ruoli del drammaturgo e dell’attore a teatro. La sua rappresentazione della Londra del tardo Settecento raffigura un aristocratico snob, un astuto truffatore, un arrivista ed una scultrice ampiamente calunniata, Lady Horatia Horton, che ha avuto il coraggio di fondare una propria attività e le cui opere vengono criticate dal padre del fidanzato.

Cowley fu anche una poetessa di successo, sebbene sempre sotto lo pseudonimo di Anna Matilda. La sua “chiacchierata poetica” con Robert Merry sulla rivista The World attrasse un vasto numero di lettori, ma venne aspramente condannata dalla critica. Nel 1780 pubblicò The Maid of Arragon, un long poem dedicato al padre, che aveva fin da subito riconosciuto e sostenuto il suo talento. Il suo secondo long poem, The Scottish Village (1786), esprime invece tutto il suo amore per la natura incontaminata.

Nel corso della sua vita, Hannah Cowley combinò la sua scrittura con i suoi doveri di moglie e di madre. Il marito, da cui ebbe tre figli, morì nel 1797 durante un viaggio in India. Hannah morì invece l’11 Marzo 1809 a Tiverton. Il suo importante ruolo nella battaglia per i diritti delle donne, che scelse di combattere attraverso il potente canale del teatro, venne pienamente riconosciuto solo a partire dal ventesimo secolo.

Bibliografia

http://www.oxforddnb.com/view/article/6500 Mary de la Mahotière, ‘Cowley , Hannah (1743–1809)’, Oxford Dictionary of National Biography, Oxford University Press, 2004; [Ultima consultazione il 15/04/2016].

Moody, Jane and Daniel O’Quinn (eds), The Cambridge Companion to British Theatre 1730-1830 (Cambridge, Cambridge University Press, 2007).

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