Henry Woodward (1714-1777)

Henry Woodward (1714-1777)

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Henry Woodward nacque a Londra il 2 ottobre 1717, figlio del proprietario di un negozio di saponi. Dopo un apprendistato presso l’attività del padre, fu educato alla Merchant Taylor’s School di Londra, distinguendosi già allora per il suo acuto ingegno. Ancora giovanissimo, nel 1730, fece la sua prima apparizione al Covent Garden Theatre, come allievo di John Rich. Non è chiaro in che modo fosse riuscito a prendere contatto con questi, fatto sta che nella sua troupe ricoprì innanzitutto i ruoli del Beggar, di Filch e di Ben Budge, tutti nell’ambito di The Beggar’s Opera di John Gay.

Da quell’anno restò per sei stagioni come apprendista al Goodman’s Fields Theatre di Henry Giffard, inframmezzando tale lavoro con sessioni estive in varie fiere e con performance occasionali all’Haymarket Theatre. Nella compagnia di Giffard, Woodward esplorò buona parte del repertorio allora disponibile per gli attori più giovani, interpretando ad esempio Dolbain nel Macbeth, Telemachus nella Penelope di Thomas Cooke e John Mottley, per arrivare a Roderigo nell’Otello ed Osric nell’Amleto, intorno al 1735-6. Si diede nel frattempo anche alla pantomima, specie nel personaggio di Arlecchino, a cui era stato instradato già da Rich e con il quale ottenne particolare successo. Lavorare in due ambiti diversi gli garantiva anche un raddoppio della paga, cosicché una stabile situazione finanziaria andava accompagnando una reputazione sempre più solida, soprattutto in ambito comico e pantomimico. Inoltre, quando nel 1731 si era cimentato nella stesura di un prologo per sé stesso, aveva dimostrato abilità anche in ambito drammaturgico. Abilità che continuerà ad esercitare attraverso pezzi di satira, solitamente rivolti contro il cattivo gusto dominante tra i suoi contemporanei in ambito teatrale.

Dopo un matrimonio con una donna di spettacolo avvenuto presumibilmente attorno al 1734, nel 1737 Woodward si unì al Drury Lane. Le quattro stagioni che vi trascorse furono inizialmente segnate dalla rivalità con l’Arlecchino tradizionale del Drury Lane, William Philips, situazione che tuttavia si concluse con l’abbandono di quest’ultimo nel ’39. In queste quattro stagioni Woodward estese notevolmente il suo repertorio, cimentandosi in circa cinquantacinque nuovi ruoli, di cui dieci erano versioni del personaggio di Arlecchino. Tra le più importanti delle sue parti di questo periodo vi furono: Witwoud in The Way of the Word di Congreve, Jeremy in Love for Love di Congreve, Sir Amorous La Foole in Epicoene di Ben Jonson, Kastril in The Alchemist di ben Jonson, Sparkish in The Country Wife di William Wycherley, Sir Joseph Wittol in The Old Bachelor di Congreve ed i personaggi shakespeariani di Pistol, Silvius e Sir Andrew Aguecheeck. La gamma si estende dalla commedia elevata alla farsa, dalla Comedy of Manners al genere pastorale. I ruoli tragici furono tendenzialmente pochi e, fatta eccezione per la parte di Ottavio nel Julius Caesar, per lo più caricaturali (come ad esempio il Poeta nel Timon of Athens) o carichi di un certo realismo mondano (come il First Citizen nel Julius Caesar).

Nel 1741, Woodward si stabilì al Covent Garden, dove rimase per ben sei stagioni. Il vasto repertorio di questo teatro gli permise di esercitare molto le sue abilità comiche con l’aggiunta di quarantasei nuovi ruoli. La sua reputazione rese possibili grossi tour estivi nelle province, specie nelle zone meridionali (Bristol, Surrey e così via). Sicuramente degna di nota fu la varietà dei personaggi interpretati: innanzitutto gli shakespeariani Touchstone, Parolles, Guiderius e Lucio, ma anche Dashwell in The London Cuckolds di Edward Ravenscroft, Young Bellair in The Man of Mode di George Etherege, Flash in Miss in her Teens di David Garrick e molti altri. Nel 1747, durante una pausa di un anno, Woodward si esibì nell’ambito del monologo satirico (di cui si era fatto, oltre che interprete, anche autore) presso lo Smock Alley Theatre di Dublino, per invito di Thomas Sheridan, il cui scopo era quello di superare e ridicolizzare i famosi monologhi realizzati da Samuel Foote, presso il teatro rivale di Capel Street. La competizione tra i due durò per anni, anche dopo il ritorno di Woodward a Londra.

Nel 1748, Woodward inaugurò una nuova collaborazione con Garrick al Drury Lane, dove rimase per una decina di anni, trionfando quasi immediatamente con un’interpretazione di Mercutio unanimemente riconosciuta come magistrale. Dopo vari successi minori nell’ambito della commedia johnsoniana, toccò nuovamente le vette col personaggio di Bobadil in Every Man in his Humour nel 1751-2, e poi con quello di Petruchio nella riscrittura di Garrick di The Taming of the Shrew nel ‘56. Sorprendentemente, enorme successo gli derivò anche dall’interpretazione di Polonius, che gli dette la possibilità di approfondire le vene di humor nero offerte dal personaggio.

Nel 1749 si riaccese la competizione con Foote quando questi iniziò a mettere in scena imitazioni di Garrick e Woodward presso l’Haymarket Theatre. Woodward rispose dapprima inserendo allusioni caustiche sul suo conto in alcuni suoi spettacoli, poi riproponendo al pubblico, con grande successo, la satira su Foote che aveva composto quando era in Irlanda. In un’occasione il conflitto si fece particolarmente acceso: mentre Woodward stava scimmiottando il rivale sul palco, tra il pubblico, formato prevalentemente da sostenitori di Foote, scoppiò un tumulto così violento che la stessa struttura del teatro ne fu minacciata. Una situazione simile ebbe nuovamente luogo nel 1752, ma successivamente le cose si ricomposero.

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Nel 1758, probabilmente anche sulla scia del successo che aveva sempre riscosso in Irlanda, Woodward si unì (nonostante i tentativi di dissuasione da parte di sua moglie e di Garrick) al progetto di Spranger Barry di aprire a Dublino il Crow Street Theatre affinché rivaleggiasse con lo Smock Alley. Il nuovo teatro inevitabilmente fallì per mancanza di un pubblico dublinese tanto ampio da sostenere due teatri. Si spostarono dunque a Cork, dove tentarono di aprire un altro teatro, ma anche questa seconda iniziativa fallì, tanto che nel 1762 la partnership fra i due poté dirsi conclusa, lasciando notevolmente intaccati i risparmi di Woodward.

Ritornato a Londra, Woodward fu subito ingaggiato dal Covent Garden, dove rimase stabilmente per otto stagioni. I nuovi ruoli interpretati da Woodward salirono a ventidue, ed eccelse particolarmente in quelli di Captain Ironsides in The Brothers di Richard Cumberland, e di Ogleby in The Clandestine Marriage di Garrick e George Colman Sr. Nel frattempo, riprese anche il filone arlecchinesco con Harlequin’s Jubilee nel 1769-70, ma alcune divergenze con le nuove linee manageriali del Covent Garden lo portarono per un periodo (1770-1) ad unire le forze con il suo storico rivale, Foote, prima ad Edimburgo poi all’Haymarket Theatre. Successivamente tornò al Covent Garden, dove restò fino alla morte, avvenuta nel 1777. Dei nove nuovi ruoli che interpretò durante quest’ultima fase, brillò in particolare in quello di Captain Absolute in The Rivals di Richard Brinsley Sheridan e in quello di Jodelett nella sua stessa riscrittura di The Man’s the Master di William Davenant. La sua ultima performance fu invece nei panni di Stephano in The Tempest. Morì probabilmente di disfunzione renale il 17 aprile 1777, accudito dall’attrice George Anne Bellamy, che era diventata sua compagna dopo la morte della moglie, avvenuta oltre dieci anni prima.

Bibliografia

https://www.oxforddnb.com/view   Richard Allen Cave, “Woodward, Henry (1714–1777)”, Oxford Dictionary of National Biography, Oxford University Press, 2004; [Ultima Consultazione 09/01/2020]