Dorothy (Dora) Jordan (1761-1816)

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Dorothy (Dora) Jordan (1761-1816)

Dorothy Jordan, conosciuta anche come Dora Jordan, nacque a Londra nel 1761. Figlia illegittima di Francis Bland, Colonnello dell’esercito, e Grace Phillips, attrice di teatro, passò la giovinezza in Irlanda. Nel 1784 il padre lasciò la famiglia e a Dorothy fu assegnato il cognome della madre.

Attrice e cantante, fece il suo debutto nel 1779 nel ruolo di Miss Peggy in The Country Girl (adattamento di David Garrick di The Country Wife di Wycherley), allo Smock Alley Theatre di Dublino. Il teatro, all’epoca, era gestito da Richard Daly, del quale divenne ben presto amante e da cui ebbe un figlio illegittimo, Francis. Nel 1782, fu costretta a lasciare l’Irlanda per sfuggire allo stesso Daly, a cui doveva ingenti somme di denaro.

Giunta a Leeds, iniziò a lavorare con il manager Tate Wilkinson, il quale le assegnò Jordan come cognome d’arte e la accolse nella sua compagnia di York. Cornelius Swan, critico e studioso di Shakespeare presso l’Università di York, riconobbe in lei un grande potenziale e decise di guidarla nell’interpretazione dei ruoli del massimo drammaturgo inglese, dopo aver trovato il denaro necessario per pagare i suoi debiti. Per tre anni Jordan recitò nella compagnia di Wilkinson, finché non fu notata dall’attore William Smith che la raccomandò a Richard Sheridan, impresario del Drury Lane, il quale decise di scritturarla. Iniziò così la sua fruttuosa collaborazione col teatro dove poté inoltre conoscere Richard Ford, uno dei maggiori azionisti, che divenne suo amante e dal quale ebbe tre figli.

Nel 1790 il Principe William Henry, duca di Clarence, dopo averla vista recitare, si interessò alla sua storia e si innamorò di lei. Dopo aver scoperto che Jordan era celibe e con figli, Henry decise di ospitarla nella sua residenza e di provvedere al sostentamento dell’attrice e della sua prole. La coppia non fu tuttavia mai legalmente sposata – cosa che attirò loro anche una serie di critiche pubbliche – e si sciolse nel 1811. Durante la relazione, Jordan aveva continuato a lavorare presso il Drury Lane, ma aveva collaborato anche con il Covent Garden e con numerosi teatri di provincia: nel 1801 a Canterbury, l’anno successivo a Liverpool, nel 1803 a Birmingham, nel 1808 aveva intrapreso a Bath la prima delle sue stagioni annuali, per poi spostarsi a Bristol, Chester, Leicester ed in seguito a Manchester.

Trasferitasi a Chelsea dopo la separazione, seppe da subito imporsi sui palcoscenici londinesi come la prima attrice comica inglese, divenendo così la controparte della musa tragica del tempo, Sarah Siddons. Fra i suoi ruoli comici più famosi vi furono Imogen dal Cymbeline, Rosalind in As You like It, Beatrice in Much Ado about Nothing e Viola in Twelfth Night, tratti da opere di Shakespeare. Interpretò inoltre Hippolita in She Wou’d and She Wou’d Not di Colley Cibber, Roxalana in The Sultan di Isaac Bickerstaff, Lady Teazle in The School for Scandal e Lydia Languish in The Rivals di Richard Brinsley Sheridan. Si misurò anche in parti tragiche ricoprendo i ruoli di Ophelia in Amleto e Cora in Pizarro di Sheridan (adattamento dall’originale di August von Kotzebue).

Attrice vivace e briosa, fu molto applaudita nelle parti che richiedevano travestimenti maschili, chiamate breech roles, come Bollario in Philaster di Beaumont e Fletcher, Viola di Twelfth Night, Priscilla Tomboy in The Romp, Little Pickle in The Spoiled Child e Sir Harry Wildair in The Constant Couple di George Farquhar. Fu inoltre la prima a recitare nel ruolo di Angela in The Castle Spectre di Matthew Lewis, Flavia in Vortigern di William Henry Ireland, Cora in Pizarro di Sheridan e Imogen in Adelmorn the Outlaw di Lewis.

Per ragioni economiche, in quello stesso periodo, prese parte ad una serie di spettacoli in giro per il paese. Nel 1788 fu invitata a Cheltenham in occasione della visita di re Giorgio III e della regina Charlotte, nello stesso anno era poi apparsa a Reading e nel circuito di Bath, Portsmouth e Southampton, che continuò a visitare periodicamente anche negli anni successivi. L’anno seguente si spostò invece ad Edimburgo, e successivamente tra York,  Margate e Canterbury, fino al 1801. Il 1802 la vide a Liverpool e Preston, il 1803 a Birmingham e, nonostante l’età relativamente avanzata e le condizioni di salute in costante peggioramento, fino al 1810 si recò anche a Chester, Leicester, Manchester e Worcester.

Solo nel 1815 si ritirò dalle scene per trasferirsi a Boulogne, in Francia, dove intraprese un vero e proprio esilio volontario, probabilmente dovuto alle sue precarie condizioni di salute o alla sua situazione economica, perennemente instabile. Morì sola nel luglio 1816 a Parigi.

Lo stile di recitazione di Jordan fu sempre descritto dai contemporanei come particolarmente innovativo: l’attrice abbandonò infatti l’atteggiamento rigido e il dialogo manierato della scuola di Kemble, portando sulla scena una naturale vivacità e freschezza. Per le sue doti e capacità attoriali, fu particolarmente apprezzata da Charles Lamb e da William Hazlitt, che la ricoprì di lodi in uno dei suoi Dramatic Essays; fu inoltre l’attrice preferita di sir Joshua Reynolds. La sua prima biografia ufficiale, Life of Mrs Jordan di James Boaden, fu pubblicata nel 1831.

English Translation
Dorothy (Dora) Jordan (1761-1816)

Dorothy Jordan, also known as Dora Jordan, was born in London in 1761. She was the illegitimate child of Francis Bland, an army colonel, and Grace Phillips, a theatre actress. She spent her childhood in Ireland. In 1784, her father left the family and she took the surname of her mother.

Jordan made her debut as a singer and actress in 1779 in the role of Miss Peggy in The Country Girl (an adaptation of Wycherley’s The Country Wife by David Garrick), at the Smock Alley Theatre in Dublin. At the time, the theatre was under the management of Richard Daly, who soon became her lover. They had an illegitimate child together, named Francis. In 1782, Jordan was forced to leave Ireland to get away from Daly, to whom she owed a great deal of money.

Having made her way to Leeds, Jordan started to work with manager Tate Wilkinson, who gave her the stage surname Jordan and took her in as part of his York company. Cornelius Swan, critic and scholar of Shakespeare at the University of York, saw great potential in her and decided to guide her into acting in roles written by great English playwrights, after finding the necessary money to pay her outstanding debts. For three years, Jordan acted in Wilkinson’s company, until actor William Smith noticed her talent and recommended her to Richard Sheridan, manager of the Drury Lane theatre, who decided to enrol her in his company. Therefore, her fruitful collaborations with the theatre began, where she was also able to meet Richard Ford, one of the theatre’s stakeholders, who became her lover and with whom she had three children.

In 1790, after seeing Jordan onstage, William Henry, duke of Clarence, fell in love with her. After finding out she was a single mother, Henry decided to welcome her into his home and provide for her and her children. However, the two of them were never legally married — which brought them public criticism — and they broke up in 1811. During their relationship, Jordan continued to work at the Drury Lane theatre, but also collaborated with Covent Garden and many other theatres: in Canterbury in 1801, in Liverpool the following year, in Birmingham in 1803. In 1808, she spent the first two seasons of the year in Bath and then moved on to Bristol, Chester, Leicester and Manchester.

After breaking up with Henry and moving to Chelsea, Jordan hit the stages of London as the first English comic actress, becoming the counterpart of the tragic muse of the time, Sarah Siddons. Some of Jordan’s most notable comic roles were Imogen in Cymbeline, Rosalind in As You Like It, Beatrice in Much Ado About Nothing and Viola in Twelfth Night, from Shakespeare’s works. She also played Hippolita in Colley Cibber’s She Wou’d and She Wou’d Not, Roxalana in Isaac Bickerstaff’s The Sultan, Lady Teazle in The School for Scandal and Lydia Languish in Richard Brinsley Sheridan’s The Rivals. Jordan also starred in tragic roles such as Ophelia in Hamlet and Cora in Pizarro (an adaptation by Sheridan of August von Kotzebue’s original work).

A lively actress, Jordan was applauded in roles that required male outfits (called ‘breech roles’) like Bollario in Beaumont and Fletcher’s Philaster, Viola in Twelfth Night, Priscilla Tomboy in The Romp, Little Pickle in The Spoiled Child and Sir Harry Wildair in George Farquhar’s The Constant Couple. Jordan was also the first actress to play Angela in Matthew Lewis’s The Castle Spectre,

Flavia in William Henry Ireland’s Vortigern, Cora in Sheridan’s Pizarro and Imogen in Lewis’s Adelmorn the Outlaw.

For financial reasons, in this same period, Jordan took part in a series of shows around the country. In 1788, she was invited to Cheltenham for the visit of King George III and Queen Charlotte. During that same year, she also worked in Reading, Bath, Portsmouth and Southampton, where she came back periodically in the following years. In 1789, she moved to Edinburgh, and later to York, Margate and Canterbury, until 1801. In 1802, she performed in Liverpool and Preston, in 1803 in Birmingham, and, despite her age and health conditions, she kept travelling to work also in Chester, Leicester, Manchester and Worcester. She retired in 1815 and moved to Boulogne, in France, where she went in a voluntary exile, probably due to her precarious health and unstable economic situation. She died alone in Paris in 1816.

Jordan’s acting style was described by coeval critics as particularly innovative: she indeed abandoned the rigid attitude and artificial dialogues introduced by Kemble, in favour of a more natural style characterised by vivacity and freshness. She was extremely appreciated by Charles Lamb and William Hazlitt for her talent and acting style. Hazlitt praised her in one of his Dramatic Essays. She was also Sir Joshua Reynolds’s favourite actress. A first official biography of her life, Life of Mrs Jordan, by James Boaden, was published in 1831.

Translated by Aisha Gueye
Revised by Dott.ssa Valentina Pramaggiore

Bibliografia/Bibliography:

Moody, Jane and Daniel O’Quinn (eds), The Cambridge Companion to British Theatre 1730-1830 (Cambridge, Cambridge University Press, 2007)

http://www.oxforddnb.com/view/article/15119 [Paul Ranger, ‘Jordan, Dorothy (1761–1816)’, Oxford Dictionary of National Biography, Oxford University Press, 2004; consultato il 19/05/2016]

Mary Ann Yates (1728-1787)

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Ritratto di Mary Ann Yates di Tilly Kettle, 1765.

Mary Ann Yates (1728-1787)

Mary Ann Yates (Graham, alla nascita) fu un’attrice e impresaria teatrale. Prese il cognome Yates dal marito Richard, anch’egli attore. Destinata a imporsi come una delle più grandi interpreti tragiche di metà Settecento, la sua prima apparizione su un palcoscenico avvenne a Dublino nel gennaio del 1753, dove recitò senza successo la parte di Anna Bolena nell’Henry VIII di Shakespeare. Sui palcoscenici londinesi probabilmente apparve per la prima volta il 25 febbraio 1754, più precisamente al teatro Drury Lane, nella parte di Marcia in Virginia di Henry Crisp, al fianco di David Garrick nel ruolo di Virginius. La sua successiva apparizione fu nel 1756 al Drury Lane, dove recitò nei panni di Alcmena nell’Amphitryon di John Hawkesworth. Questa performance fu apprezzata dall’attore Richard Yates, che sposò nello stesso anno. Durante la stagione 1757-58 Mary Ann recitò nel ruolo dell’eroina eponima in Jane Shore di Nicholas Rowe, fu però la sua interpretazione nella tragedia The Orphan Of China (1759) che confermò il suo successo al Drury Lane, dove rimase fino al 1767, affinando le proprie doti di attrice con l’aiuto del drammaturgo Arthur Murphy. In questo periodo recitò molti dei principali ruoli femminili di repertorio dei palcoscenici londinesi dell’epoca, nonché in molte opere nuove. Yates interpretò, tra gli altri, i personaggi di Cleopatra in Antony and Cleopatra, Constance in King John, Imogen in Cymbeline, Desdemona in Otello, Cordelia in King Lea e Belvidera nel Venice Preserv’d di Thomas Otway. Inoltre interpretò Marcia in Virginia (1754) di Henry Crisp, Alcmena in Amphitryon (1756) di John Hawkesworth e Mandane in The Orphan of China (1759) di Arthur Murphy.

Nel 1766, dopo la morte di Susan Cibber, Mary Ann chiese una maggiorazione del proprio compenso, ma i manager del teatro di quel periodo, David Garrick e James Lacey, rifiutarono, nonostante l’attrice dichiarasse di aver chiesto molto meno di quanto la stessa Cibber riceveva. Decise pertanto di trasferirsi al teatro Covent Garden, dove debuttò sempre nel ruolo di Jane Shore il 16 Ottobre 1767. Nella stessa stagione interpretò ruoli del calibro di Lady Macbeth, Cleopatra in All for Love di Dryden, Queen Gertrude in Hamlet e due delle eroine più celebri della commedia shakespeariana, Portia in The Merchant of Venice ed Isabella in Measure for Measure. Dopo un periodo a Edimburgo, fra il 1771 e il 1773, tornò a Londra dove, assieme a Frances Brooke, scrittrice e drammaturga, rilevò la direzione del King’s Theatre, per poi tornare a recitare al Drury Lane, dove, tra l’altro, risultò essere l’attrice più pagata del teatro.

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Mary Ann Yates nel ruolo di Medea, William Dickinson, 1771.

Nel marzo 1779 venne scelta per recitare il Monody to the Memory of Mr Garrick di Sheridan, nonostante la concorrenza di diversi colleghi uomini. Nel 1781 riapparve al Covent Garden dove recitò per l’ultima volta il 29 marzo 1783 nel ruolo di Hermione in The Winter’s Tale. Dopo un periodo in cui si fermò per motivi di salute, tornò in scena nel 1785 in vari spettacoli. Non vi sono notizie di sue performance nel 1786: probabilmente l’attrice soffriva già di idropisia, che la portò alla morte nel maggio 1787 nella sua casa a Pimlico.

Mary Ann Yates fu indiscutibilmente una delle più celebri attrici tragiche delle scene inglesi del Settecento, negli anni tra Susan Cibber e Sarah Siddons. Come quest’ultima, anche Mrs Yates era nota per l’eleganza raffinata e il portamento maestoso e, come scrisse il drammaturgo e biografo teatrale James Boaden, “[she] courted a likeness to the statues of antiquity in the solemn composure of her attitudes“. Fu molto ammirata dal pubblico teatrale. Tra i suoi estimatori, Horace Walpole e William Godwin.

Sitografia

https://theodora.com/encyclopedia/y/mary_ann_yates.html “Mary Ann Yates”, Encyclopedia Britannica 1911 [Ultima consultazione il 09/01/2020].

https://www.oxforddnb.com/view/10.1093/ref:odnb/9780198614128.001.0001/odnb-9780198614128-e-30196 Thomson, Peter. “Yates [née Graham], Mary Ann”, Oxford Dictionary of National Biography, DOI : https://doi.org/10.1093/ref:odnb/30196. [Ultima consultazione il 09/01/2020].

William Henry West Betty (1791-1874)

William Henry West Betty (1791-1874)

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Ritratto di William Betty, John Opie, National Portrait Gallery

Nato il 13 settembre 1791 a Shrewsbury, Shropshire, da padre direttore di una fabbrica di filati, fu attore nel primo trentennio della sua vita, a partire dagli undici anni. Infatti, dopo essere rimasto folgorato nel 1801 da un’esibizione a Belfast della Siddons (nei panni di Elvira nel Pizarro di Sheridan), iniziò giovanissimo un apprendistato presso il suggeritore William Hugh, per debuttare sul palco già nell’agosto 1803 a Belfast nel ruolo di Osman nello Zara di Aaron Hill (versione inglese dello Zaïre di Voltaire), con immediato successo. Nella stessa stagione vestirà anche i panni di Young Norval (nel Douglas di John Home), Rolla (nel Pizarro) e Romeo, e partirà in tournée per Dublino, Cork, Waterford, Glasgow, Edimburgo, e poi più a sud per Liverpool, Sheffield e Chester. Della performance come Norval, William Hazlitt scrisse: “He seemed almost like some ‘gay creature of the element’, moving about gracefully, with all the flexibility of youth” (W. Hazlitt, Works, ed. P. P. Howe, 8.294).

Nel 1804, quando comparve per la prima volta al Covent Garden, abilmente ingaggiato da John Philip Kemble, il tumulto creato dalle folle in cerca di biglietti fu tale che truppe militari dovettero essere chiamate per assicurare l’ordine nella città. Qui continuò ad esibirsi a lungo con grande successo e grandi compensi, iniziando presto anche ad alternarsi col Drury Lane, dove ottenne onorari mai prima pagati ad altri attori. Oltre a grandi personaggi shakespeariani come Amleto, Riccardo III e Macbeth, il suo repertorio includeva personaggi come Achmet del Barbarossa di John Brown, Frederic di Lovers’ Vows di Elizabeth Inchbald, oppure, paradossalmente, figure attempate e tiranniche come l’Osmond di The Castle Spectre di Mathew Lewis o lo Zanga di The Revenge di Edward Young. Nell’estate del 1805, quando furono chiusi i teatri ufficiali per un breve periodo, Betty intraprese un tour molto fitto che lo portò in ogni parte del Regno Unito: Coventry, Durham, Newcastle, Sunderland, Worcester e York furono solo alcune delle decine di località che visitò. Georgio III lo volle presentare alla regina, e perfino William Pitt, in un’occasione, rinviò la sessione della Camera dei Comuni al Parlamento per permettere ai membri di vedere ‘Master Betty’ (questo l’appellativo più popolare) interpretare Amleto.

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Master Betty, olio su tela, Margaret Carpenter, 1804

La “Bettymania” iniziò a scemare solo a partire dal 1807, ma lui continuò ad esibirsi fino al 1808, quando, dopo una performance di temporaneo addio a Stratford upon Avon, entrò a studiare al Christ’s College di Cambridge. Dopo aver ridotto le sue apparizioni per molto tempo ai soli teatri di provincia, si ritirò definitivamente solo nel 1824, dopo un’ultima esibizione al Southampton Theatre nel ruolo di Edward Mortimer di The

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William Betty nel ruolo di Amleto, in un dipinto di James Northcote

Iron Chest di George Colman il Giovane. In parte, il motivo dell’affievolirsi del suo successo è da imputarsi a determinate pecche nel suo stile recitativo: la sua voce tenue, la mancanza di dimestichezza col blank verse e una certa arroganza erano difetti perdonabili ad un bambino, ma al giovane adulto –che peraltro anziché attenuati li presentava ora esacerbati– non si indulgeva più con la stessa prontezza. Come che sia, Betty continuò a vivere poi fondamentalmente della fortuna che era riuscito a guadagnarsi, stabilendosi a Londra e sposando nel 1819 Susanna Crow, una ragazza dello Shropshire. Da lei ebbe subito un figlio, Henry Thomas Betty (1871-1897), che instraderà alla professione di attore. Morirà infine a Londra il 24 agosto 1874.

Sitografia

http://www.oxforddnb.com/view/article/2315 Paul Ranger, ‘Betty, William Henry West (1791–1874)’, Oxford Dictionary of National Biography, Oxford University Press, 2004. [Ultima consultazione il 19/04/2016].

Helena Faucit (1817-1898)

Helena Faucit (1817-1898)

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Nata a Londra (o Greenwich) nel 1814 da una famiglia di attori. Studiò teatro con Percy Farren e divenne una delle attrici teatrali più note del tardo periodo romantico e della prima età vittoriana. Debuttò al Richmond Theatre nell’autunno 1833 nel ruolo di Giulietta di William Shakespeare. Nonostante la sua performance, considerata molto naturale e spontanea, la giovane attrice non soddisfò le aspettative di Farren, che solo dopo altri due anni di studio la considerò pronta per il debutto a Londra. La sua prima apparizione nella capitale fu al Covent Garden il 5 gennaio 1836 come Julia in The Hunchback di James Sheridan Knowles al fianco di Charles Kemble. Lo spettacolo ebbe molto successo e Faucit firmò un contratto di tre anni con il teatro. Giunta sulle scene al momento giusto, poiché la brillante ma breve carriera di Fanny Kemble era da poco finita, Helena Faucit si trovò praticamente senza rivali nel campo del dramma in versi e ottenne una ampio consenso critico. Il 25 febbraio 1836 interpretò il ruolo di Margaret in “Separation” di Joanna Baillie. Recitò anche in Romeo and Juliet (10 marzo) e il 6 giugno sostituì Ellen Tree come Clemanthe nell’Ion di Thomas Noon Talfourd. Quando, nel maggio 1836, William Charles Macready si trasferì dal Drury Lane al Covent Garden, volle Faucit nel ruolo della Duchessa di La Vallière a fianco del suo Bragelonne in “The Duchesse” de La Valliere di Edward Bulwer Lytton. Durante la stagione 1836-37, quando recitò sia con Charles Kemble sia con Macready, interpretò ben nove eroine di Shakespeare. Fino ad allora ella aveva sempre interpretato ruoli tragici o romantici, ma rivelò anche un certo talento comico. Sebbene Faucit si fosse innamorata di Macready, l’uomo tentò di mantenere il rapporto su un piano puramente platonico e di spronare Helen a migliorare sempre più le sue capacità interpretative. Il ruolo drammatico di maggior rilievo dell’attrice fu quello di Pauline in The Lady of Lyons di Bulwer-Lytton (1838), accanto al quale va ricordata la sua magistrale interpretazione di Hero in Woman’s Wit di Knowles. Nel 1839 Macready si spostò all’Haymarket, dove lo seguirono molti attori e attrici tra cui Faucit.

Dopo un periodo in cui dovette fermarsi per problemi di salute, Faucit ritornò all’Haymarket il 25 aprile 1840 e continuò la sua carriera interpretando ruoli in diverse opere. Nel 1842 si unì alla compagnia del Drury Lane e fece la sua prima apparizione il 14 febbraio. Nelle stagioni successive interpretò ruoli che accrebbero la sua fama. Tra queste va ricordata la sua interpretazione di Lady Macbeth, ruolo affidatole a causa dell’assenza di Mary Warner. Celebre fu la sua Rosalind in “As You Like It“, la sua interpretazione shakespeariana più famosa. Furono anni di intense tournées in Inghilterra, Scozia e Irlanda. Durante un viaggio a Edimburgo Faucit incontrò Theodore Martin, che sarebbe diventato suo marito nel 1851. Si recò a Parigi con Macready nel 1844 dove recitarono insieme in numerosi drammi. Ben presto, però, la star maschile fu irritata dal fatto che gli applausi più scroscianti del pubblico francese erano quasi sempre riservati alla sua partner. Tra i due ci furono delle incomprensioni e finirono per non recitare più insieme. La sua carriera proseguì con crescente successo. Tornata in Inghilterra, apparve varie volte a Londra, ma più spesso in provincia. Nel marzo 1857, a Edimburgo, il diciannovenne Henry Irving (1838-1905) recitò Pisanio a fianco della sua Imogen, nel Cymbeline di Shakespeare. Faucit continuò instancabilmente a recitare e la sua ultima comparsa in scena fu il 2 ottobre 1879 a Manchester come Rosalind in As You Like It.

Copyright Royal Shakespeare Company Collection / Supplied by The Public Catalogue Foundation

Dopo il matrimonio con Martin, l’entusiasmo per il teatro la spinse a non ritirarsi dalle scene. Continuò a interpretare le eroine della sua gioventù, sebbene venisse talvolta criticata a causa dell’età troppo avanzata per ruoli di questo genere. Partecipò inoltre a qualche evento di beneficienza a Londra e tornò qualche volta all’Haymarket fino all’ultimo spettacolo del 1879. Negli ultimi anni fu colpita da vari attacchi di nevralgia e infine morì il 31 ottobre 1898 a Bryntysilio, la sua casa in Galles, salutata come una delle più grandi interpreti di drammi in versi dell’Ottocento.

Lo stile recitativo di Helen Faucit fu definito ‘deeply pathetic’. Fu spesso lodata da Alexandre Dumas, mentre Théophile Gautier apprezzò specialmente le sue capacità recitative nei ruoli shakespeariani. In Gran Bretagna, Thomas De Quincey fu tra i suoi maggiori estimatori.

Bibliografia

https://www.oxforddnb.com/view/10.1093/ref:odnb/9780198614128.001.0001/odnb-9780198614128-e-9200?rskey=YOyvDy&result=1   Carol J. Carlisle, “Faucit, Helen (1814–1898)”, Oxford Dictionary of National Biography, Oxford University Press, 2004 [Ultima Consultazione 09/01/2020]

Frances Abington (1737-1815)

Frances Abington (1737-1815)

 

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Di umili origini, Frances Abington, il cui nome da ragazza era Frances o Fanny Barton, nacque a Londra nel 1737 e crebbe nei bassifondi nei pressi del teatro Drury Lane. La madre morì quando lei aveva solo quattordici anni e il padre, ex soldato delle guardie del Re, si guadagnava da vivere come calzolaio.

Frances lavorò come fioraia (da qui il soprannome di “Nosegay Fan”), come cantante di ballate di strada, come cuoca e domestica di una sarta francese. Grazie a quest’ultima acquisì un notevole gusto per la moda e imparò la lingua francese. Diversi resoconti sulla sua giovinezza suggeriscono un’attività come prostituta. Inoltre, questi racconti sottolineano la sua determinazione nell’acquisire una buona educazione e la sua volontà di farsi strada nel mondo del teatro. Oltre al francese, Frances aveva imparato anche l’italiano.

Debuttò come attrice nell’estate del 1755, grazie a Theophilus Cibber, manager dell’Haymarket. Con una compagnia di giovani principianti, mise in scena The Busy Body di Susannah Centlivre, che venne rappresentato il 21 agosto 1755; Frances Barton interpretava il ruolo di Miranda. Durante questa breve stagione vestì anche i ruoli di Desdemona e Sylvia in The Recruiting Officer di George Farquhar. Successivamente venne ingaggiata dall’attore Edward Shuter per interpretare ruoli minori nei teatri di Bath e Richmond.

Nell’ottobre 1756 apparve sul palco del Drury Lane come membro stabile della compagnia, su raccomandazione del drammaturgo e impresario Samuel Foote, nel ruolo di Lady Pliant in The Double Dealer di William Congreve. Dopo aver recitato in ruoli secondari, terminò la stagione interpretando Lucy in The Beggar’s Opera di John Gay. La sua carriera avanzò a rilento a causa della concorrenza di altre attrici contemporanee, come Hannah Pritchard e Kitty Clive.

Nel 1759 sposò il suo maestro di musica, James Abington, e nel novembre dello stesso anno, dopo alcune incomprensioni col manager del Drury Lane, gli Abington si trasferirono in Irlanda per unirsi alla Brown’s Dublin Company. La prima performance a Dublino di Frances Abington nel ruolo di Mrs Sullen in The Beaux’ Stratagem di Farquhar allo Smock Alley le assicurò un successo immediato. Abington si impose immediatamente a Dublino anche come ispiratrice di nuove mode nell’abbigliamento femminile.

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Il matrimonio con James Abington non fu felice, ed ella ottenne ben presto la separazione. Eppure la sua carriera di attrice continuò a decollare: il successo riscosso nei ruoli di Lady Townly in The Provoked Husband di Colley Cibber e di Lucinda in The Englishman in Paris di Samuel Foote fu straordinario. In seguito, nel 1760, apparve al Crow Street Theatre di Dublino, e da quel momento in avanti, Abington lavorò in entrambi i teatri irlandesi per cercare di ottenere il contratto migliore.

Nel 1765, dopo aver trascorso cinque anni in Irlanda, tornò in Inghilterra con Mr Needham, suo amante da diversi anni, il quale morì a Bath durante l’estate. In seguito alle forti pressioni di David Garrick, Frances Abington tornò al Drury Lane per interpretare il ruolo della vedova Belmour nella commedia di Arthur Murphy The Way to Keep Him. Nelle successive stagioni si impose come una delle attrici comiche più importanti della sua generazione. Straordinarie furono le sue interpretazioni di Lady Betty Modish in The Careless Husband di Cibber, di Beatrice in Much Ado about Nothing, di Millamant in The Way of the World di Congreve e di Miss Walsingham in The School for Wives di Hugh Kelly.

Il rapporto tra l’attrice e Garrick non fu sempre facile. Alcune lettere rivelano che tra i due ci furono spesso discussioni sulle assegnazioni dei ruoli da parte del manager. Dopo un periodo in cui Abington sembrava aver perso la sua vena artistica, nel 1777 tornò sulle scene interpretando Lady Teazle in The School for Scandal di Richard Brinsley Sheridan, ruolo che suscitò anche l’entusiasmo di un critico severo come Horace Walpole.

Dal 1782 Abington si esibì al Covent Garden nel ruolo di Lady Flutter in The Discovery di Frances Sheridan. Nel 1778 Sheridan ingaggiò Elizabeth Farren nella compagnia teatrale del Drury Lane, attrice più giovane di Abington e sua indiscussa rivale. Anche per questo motivo, Frances Abington decise di lasciare il Drury Lane per trasferirsi al Covent Garden. Continuò a calcare le scene fino al 1790, anno in cui decise di ritirarsi.

Dopo il ritiro dalle scene, Mrs Abington riapparve al Covent Garden nel 1797 in occasione di uno spettacolo di beneficenza. Nello stesso anno reinterpretò il ruolo di Beatrice in Much Ado About Nothing. La sua ultima apparizione ebbe luogo il 12 aprile 1799 nei panni di Lady Racket nell’afterpiece Three Weeks after Marriage di Arthur Murphy, ma ella non godette mai di una serata di “benefit” formale.

Frances Abington si conquistò la sua straordinaria reputazione di attrice grazie ai suoi ruoli nelle comedies of manners. Dimenticate le difficoltà e gli squallori degli inizi, alla fine della sua carriera Mrs. Abington si era conquistata una posizione di grande prestigio culturale. Figura alla moda, amica di molte dame dell’aristocrazia inglese, conobbe anche Samuel Johnson, i cui rapporti cordiali con Abington sono narrati da Boswell nella sua biografia.

L’attrice si ritirò dalle scene vivendo agiatamente grazie ai lauti guadagni accumulati durante la sua lunga carriera. Visse gli ultimi anni in oscurità e morì a nella sua casa a Londra il 4 marzo 1815.

Bibliografia

https://www.oxforddnb.com/view/10.1093/ref:odnb/9780198614128.001.0001/odnb-9780198614128-e-51 Oddey, Alison. “Abington, Frances”. Oxford Dictionary of National Biography (online ed.). Oxford University Press. [Ultima Consultazione 01/09/2020]

Ellen Tree Kean (1805-1880)

Ellen Tree Kean (1805-1880)

 

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Ellen Tree Kean nacque il 12 dicembre del 1805 a Londra, terza di quattro figlie (tutte attrici) di un ufficiale dell’East India House. Di lei non si hanno notizie certe fino al suo debutto londinese, avvenuto al Covent Garden Theatre, sul finire della stagione 1822-23, all’età di diciassette anni, nel ruolo di Olivia, in una versione musicata di Twelfth Night di Shakespeare. Nel febbraio 1824, dopo un tour con la sorella Maria, stipulò un contratto con il Theatre Royal di Bath, dove debuttò nel ruolo di Lydia Languish in The Rivals di Richard Brinsley Sheridan, e interpretò ruoli da protagonista di commedie per due anni consecutivi, ma con scarso successo. Dopo aver trascorso l’estate a Birmingham, fu ingaggiata dal Drury Lane per interpretare dodici ruoli principali per 10 ghinee alla settimana, e vi rimase per tre stagioni recitando durante le sessioni estive all’Haymarket. Assistette al debutto di Charles Kean al Drury Lane il primo ottobre 1827 e recitò con lui in Lovers’ Vows di Elizabeth Inchbald il 26 e il 27 dicembre 1828. Dopo due stagioni a Bath in cui interpretò ruoli principali in commedie di scarso successo, nel settembre del 1826 riapparve al Drury Lane dove recitò per tre stagioni consecutive, interpretando ruoli comici come Laetitia Hardy in The Belle’s Stratagem di Hannah Cowley, Lady Teazle in The School for Scandal di Richard Brinsley Sheridan, e Miranda in The Busy Body di Susannah Centlivre. Si cimentò anche in ruoli seri, seppur non sempre di successo, come quello di Jane Shore, nell’opera omonima di Nicholas Rowe o di Cora nel Pizarro di Sheridan.9-mrs-charles-keane-nee-ellen-tree

La svolta nella sua carriera avvenne però nell’ottobre del 1829 al Covent Garden, dove recitò come Lady Townly in The Provoked Husband di Colley Cibber e fu la prima Susan in Black-Eyed Susan di Douglas Jerrold, destinata a diventare una delle opere teatrali più amate di metà Ottocento.
Inoltre interpretò Romeo per la Giulietta di Fanny Kemble, e nel 1832 ebbe una parte nel Francis I della stessa Kemble.
Nell’estate del 1830 Ellen recitò a Dublino, Glasgow ed Edimburgo, e interpretò la parte di Julia in The Hunchback di James Sheridan Knowles, che scriverà poi, ispirato proprio dal suo talento, The Wife, Love, John of Procida e The Rose of Aragon.
Nel marzo 1833 Ellen interpretò la parte di Desdemona nell’Otello di Shakespeare, recitando assieme ad Edmund e Charles Kean, mentre in aprile fu la prima Mariana in The Wife, a Tale of Mantua di James Sheridan Knowles. Inoltre, nello stesso anno, Ellen accompagnò Charles Kean in un tour in Germania che fu di scarso successo ma che vide la nascita del loro amore e il loro fidanzamento, nonostante la disapprovazione dei genitori. Nel 1834 la sua Myrrha con William Macready in Sardanapalus di Lord Byron al Drury Lane fu accolta freddamente, ma la sua Rachel in The Jewess fu messa in scena per più di cento serate. The Red Mask e The Ransom (come anche la sua interpretazione in The Jewess, nota per l’empatica virtù della protagonista femminile) misero in risalto la sua femminilità, e le sue interpretazioni memorabili di donne virtuose e sofferte riscossero grande successo di pubblico. Dopo aver interpretato per la prima volta, il 26 maggio 1836, il personaggio di Clemanthe nell’Ion di Thomas Noon Talfourd, ella decise di recarsi in America, dove rimase fino al 1839. Durante il soggiorno americano l’attrice recitò al Park Theatre di New York, per poi lavorare in numerose altre città come Boston e New Orleans; al suo ritorno in Inghilterra riprese a lavorare con successo al Covent Garden. Nel 1840 Ellen continuò a recitare con Charles Kean, divenuto ormai un attore affermato, con il quale si sposò a Dublino il 29 gennaio 1842 e la sera stessa delle nozze i due attori furono in scena insieme in The Gamester di James Shirley. Lo stesso anno Ellen Tree Kean interpretò all’Haymarket una lunga serie di personaggi shakespeariani e nel 1843 naque la figlia Mary. Ellen seguì suo marito in America e in tante tournées, interpretando ruoli principali e secondari. Dopo la morte di Charles (1867) si ritirò dalle scene, isolandosi fino al giorno della sua morte, il 20 agosto 1880.

out of; (c) Royal Shakespeare Company Collection; Supplied by The Public Catalogue Foundation

Bibliografia

https://www.oxforddnb.com/view/10.1093/ref:odnb/9780198614128.001.0001/odnb-9780198614128-e-15205  “Oxford Dictionary of National Biography, Oxford University Press, September 2004; online edition, January 2008″ [Ultima Consultazione 09/01/2020]