Richard Cumberland (1732-1811)

Richard Cumberland (1732-1811)

Richard Cumberland, by George Romney, circa 1776 - NPG 19 - © National Portrait Gallery, London

Per quanto ricordato principalmente per la sua produzione teatrale, Cumberland scrisse anche diverse opere in prosa e in versi. Tra i suoi lavori in prosa si contano diversi romanzi sentimentali sulla scia di Richardson e Fielding, nonché diversi saggi. L’opera in prosa più celebre composta dall’autore è Memoirs of Richard Cumberland, Written by Himself (1806), in cui riportò interessanti descrizioni di alcuni suoi contemporanei. Si mise alla prova in tutti i generi poetici e tradusse versi dal latino e dal greco. Tra le sue opere in versi più degne di note ci furono le poesie Calvary, or, The Death of Christ (1792) e Retrospection (1811), scritte in blank verse. Cumberland è inoltre ricordato per aver ispirato il personaggio di Sir Fretful Plagiary nell’opera di Richard Brinsley Sheridan The Critic (1779). Sir Fretful Plagiary esemplifica il tipico drammaturgo senza talento e vanesio, incapace di accettare critiche, un po’ come lo stesso Cumberland.

Richard Cumberland nacque nel 1732 e passò la sua infanzia a Cambridge. Figlio di un pastore della Chiesa Anglicana, aveva come nonno materno il rettore del Trinity College a Cambridge, Richard Bentley, mentre il suo bisnonno paterno era stato l’arcivescovo di Peterborough. A sei anni venne mandato a studiare a Bury St Edmunds, dove si distinse per la sua mente brillante e per la predisposizione per la poesia. A dodici anni passò alla Westminster School, rimanendoci fino al 1747. In quell’anno venne infatti ammesso al Trinity College per completare gli studi universitari, che si conclusero nel 1752. Con l’aiuto del padre venne in seguito assunto come segretario dal conte di Halifax, per cui svolse diversi incarichi fino al 1762. Nel 1759 sposò Elizabeth Ridge, da cui ebbe sette figli. Ciò nonostante, diverse fonti sostenevano che Cumberland fosse omosessuale.

Mentre lavorava per il conte di Halifax, Cumberland portò avanti il suo interesse per il teatro e compose i suoi primi play, che non furono mai messi in scena. Il dramma musicale The Summer’s Tale (1765) fu la prima opera composta da Cumberland a ottenere un discreto successo e ad essere rappresentata al Covent Garden. Questa venne seguita da una commedia sentimentale, The Brothers (1869), ispirata dal Tom Jones di Henry Fielding, che venne molto apprezzata dal pubblico. The West Indian, messa in scena nel 1771 al Drury Lane e diretta dal famoso David Garrick, ottenne un successo tale da arrivare ad essere rappresentata anche oltreoceano. La trama non era brillante, ma sapeva cogliere ed evidenziare i sentimenti dei personaggi, toccando i cuori degli spettatori. L’anno dopo Cumberland portò un’altra commedia sentimentale sul palco, The Fashionable Lover, e ad essa seguirono tante altre opere negli anni successivi.

Male Poster featuring the painting Richard Cumberland, C.1771 by George Romney

Intanto, nel 1875, Cumberland venne assunto come segretario del Board of Trade e nel 1780 fu mandato in Spagna per intrattenere relazioni finanziarie, esperienza che ispirò i suoi scritti in prosa Anecdotes of Eminent Painters in Spain during the Sixteenth and Seventeenth Centuries. Ritornò senza aver concluso nessun affare e senza essere pagato quanto gli spettava. Cumberland decise allora di ritirarsi a Tunbridge Wells, dove rimase fino alla morte, continuando a scrivere i suoi play. In questo periodo venne composta The Walloons (1782), su cui influì notevolmente la sua esperienza in terra spagnola.

L’opera di maggiore successo di Richard Cumberland, tutt’ora ritenuta la più significativa della sua produzione teatrale, fu The Jew. La commedia fu messa in scena al Drury Lane nel 1794 e catturò l’attenzione pubblica per la sua rappresentazione dell’Ebreo Sheva che, distaccandosi da secoli di convenzioni teatrali, non era descritto come un malefico usuraio, bensì come l’eroe positivo del play. L’opera fu tradotta in tedesco, in ebraico e in yiddish.

Negli ultimi anni di vita Cumberland curò una rivista, The London Review, che però non fu accolta con entusiasmo. Morì nel 1811, lasciando il mondo della cultura incerto sulle parole da usare per commemorarlo. Se da un lato era stato molto apprezzato dal pubblico per le commedie sentimentali, dall’altro lato, la maggior parte dei suoi colleghi guardava alle opere di Cumberland e all’autore stesso con derisione.

Sitografia:

http://www.gutenberg.org/files/38709/38709-h/38709-h.htm#ar40 [“CUMBERLAND, RICHARD”, The Project Gutenberg EBook of Encyclopaedia Britannica, 11th Edition, Volume 7, Slice 8, 2012. Consultato il 17/07/2019.]

https://www.oxforddnb.com/view/10.1093/ref:odnb/9780198614128.001.0001/odnb-9780198614128-e-6888?rskey=rsoWpY&result=4 [Arthur Sherbo, “Cumberland, Richard”, Oxford Dictionary of National Biography, Oxford University Press, 2006. Consultato il 17/07/2019.]

https://www.britannica.com/biography/Richard-Cumberland-British-dramatist [“Richard Cumberland British Dramatist”, Encyclopaedia Britannica. Consultato il 17/07/2019.]