August Friedrich Ferdinand von Kotzebue (1761-1819)

August Friedrich Ferdinand von Kotzebue (1761-1819)

Nato nel 1761 a Weimar, August Friedrich Ferdinand von Kotzebue fu uno scrittore estremamente prolifico e versatile. Il suo spirito innovativo è riconoscibile tanto nelle opere teatrali, e soprattutto nel genere del dramma poetico che lo ha reso uno degli autori più influenti del suo tempo, quanto nei suoi scritti di carattere storico e autobiografico. La sua produzione letteraria, infatti, segue il dispiegarsi della sua esperienza biografica, contraddistinta da due lunghi periodi di esilio trascorsi in Russia.

Dopo aver concluso gli studi in legge dapprima presso l’Università di Jena e successivamente di Duisburg, iniziò a lavorare come avvocato nella sua città natale, finché, nel 1781, fu costretto ad abbandonare la Germania. Nonostante la ragione di tale allontanamento rimanga tuttora incerta, il primo esilio fu senza alcun dubbio un momento di svolta per Kotzebue.  Grazie ai contatti con Graf Goertz, ambasciatore di Prussia presso la Corte Russa, l’autore ottenne la posizione di Segretario del Governatore Generale di San Pietroburgo. Nel 1783 si spostò a Reval, dove ricoprì i ruoli di Assessore all’Alta Corte d’appello della città e, a partire dal 1785, di Presidente della Magistratura della Provincia di Estonia. Il periodo trascorso a Reval fu uno dei più prolifici per Kotzebue il quale pubblicò alcune delle sue opere più importanti quali i romanzi Die Leiden der Ortenbergischen Familie (The Sorrows of the Ortenberg Family, 1785) e Geschichte meines Vaters (History of my Father,1788) e le opere teatrali Adelheid von Wulfingen (1789), Menschenhass und Reue (Misanthropy and Repentance, 1790) e Die Indianer in England (The Indians in England,1790). L’accoglienza della critica fu piuttosto positiva, così come lo fu quella del pubblico, aspetto che contribuì alla diffusione di tali opere non solo nel territorio Russo, ma anche in Europa, come si evince dai numerosi adattamenti che di esse furono realizzati. Tra di questi emerge in particolar modo il Pizarro (1799) di Richard Brinsley Sheridan, melodramma dai toni fortemente patriottici composto sulla base del Die Spanier in Peru (Spanier in Peru,1796) di Kotzebue.

Tuttavia, il periodo a Reval fu presto interrotto dalla pubblicazione di un testo fortemente satirico, Doktor Bahrdt mit der eisernen Stirn (Doctor Bahrdt with the Iron Brow, 1790), del quale l’autore negò più volte la paternità, rendendo la questione controversa a tal punto da richiede l’intervento della polizia investigativa. Questa vicenda portò il pubblico a riconsiderare la propria posizione rispetto a Kotzebue, il quale decise, dunque, di spostarsi a Parigi dove, a partire dal 1795, si dedicò alla scrittura. Pochi anni dopo intraprese una collaborazione con il Teatro di Vienna, terminata poco dopo a causa di alcune divergenze con gli attori.

A questo periodo risale il suo secondo esilio le cui cause, analogamente all’allontanamento dalla Germania, sono ancora oscure. Kotzebue fu costretto a recarsi in Siberia, dove rimase per pochi mesi data la decisione improvvisa dell’Imperatore Paolo I di ritirare il mandato d’arresto, sulla base di una forte ammirazione nei confronti di una commedia precedentemente scritta da Kotzebue. A partire da questo momento, Kotzebue si spostò più volte dalla Germania alla Russia. Nel Paese d’origine non fu accolto positivamente date le controversie instauratesi con Johann Wolfgang von Goethe il quale, nonostante disprezzasse Kotzebue, non poté non riconoscerne il genio creativo. Uno dei testi autobiografici più significativi della produzione letteraria dell’autore, Das merkwürdigste Jahr meines Lebens (The strangest year of my life, 1801), è incentrato proprio sul periodo trascorso in Germania.

Gli anni successivi in Russia portarono gradualmente al declino della figura di Kotzebue nell’immaginario collettivo del tempo.  Nel 1817, operò come intermediario tra la Russia e l’Occidente, col compito di riportare in Russia informazioni riguardo le principali correnti di pensiero occidentali a proposito di educazione, finanza e politica. In una rivista settimanale, Literarisches Wochenblatt, Kotzebue scrisse alcuni articoli dal tono beffeggiante a proposito delle richieste da parte di alcuni cittadini tedeschi di avere istituzioni più libere, attirando così l’astio di alcuni esponenti del Liberalismo Nazionale tedesco. Uno di questi, Karl Ludwig Sand, studente di Teologia presso l’Università di Jena, uccise Kotzebue pugnalandolo ripetutamente al petto, esclamando “Here, you traitor to the fatherland!”, per poi tentare il suicidio, invano. Egli, infatti, fu portato in ospedale per poi essere arrestato e giustiziato. L’assassinio di Kotzebue ebbe implicazioni storico-culturali estremamente significative nel contesto del tempo. Le Università e la stampa subirono forti restrizioni, alla base delle quali vi era la convinzione che le tendenze liberali e nazionaliste sviluppatesi all’interno delle Università potessero minacciare l’ordinamento monarchico.

Il contributo di Kotzebue alla produzione artistica del tempo è senza alcun dubbio inestimabile, data la vastità delle sue opere. Tra di queste è possibile individuare più di 200 testi teatrali attraverso i quali egli ha ricreato impressioni, immagini della vita nella Germania del tempo, spaziando talvolta in contesti totalmente ignoti, come emerge dall’analisi di opere precedentemente menzionate quali Spanier in Peru e The Stranger, nelle quali è ravvisabile un maggiore interesse per l’esotismo.

Tuttavia, la sua figura non può essere circoscritta al solo campo letterario. E’ necessario, infatti, riconoscere l’importanza di Kotzebue in quanto figura storica, coinvolta nelle vicende di più paesi e, soprattutto, rilevante nel contesto storico-culturale della Germania del tempo.

La Ricezione di Kotzebue nel Regno Unito

Kotzebue riscosse un successo notevole nel Regno Unito sin dai primi anni in cui si dedicò alla produzione letteraria. Dai dati forniti dall’English Short Title Catalogue si evince che più di 178 edizioni delle opere di Kotzebue furono prodotte e vendute sul mercato britannico tra il 1796 e il 1800. Allo stesso modo, molti autori si cimentarono nella traduzione e nel successivo adattamento delle sue opere affinché venissero rappresentate sui palchi dei principali teatri del tempo. Tuttavia, nonostante i consensi e l’interesse riscossi da parte dell’opinione pubblica, che resero possibile la messa in scena delle opere teatrali dell’autore fino al 1820 ca, la critica risultava fortemente divisa riguardo la ricezione di Kotzebue. Molti critici del tempo ritenevano che, per quanto apprezzate dagli spettatori, le sue opere non fossero adatte ad essere rappresentate sui palchi inglesi. Tale giudizio derivava dalla natura libertina dei testi di Kotzebue, talvolta incentrati su tematiche controverse per l’epoca. L’obiettivo del teatro di Kotzebue, infatti, era quello di produrre composizioni che incontrassero l’interesse del pubblico e fossero in grado di intrattenere gli spettatori, piuttosto che istruirli ed educarli. Di conseguenza, le sue opere si presentavano come degli affreschi della società del tempo nei quali ceto medio e aristocrazia si contrappongono, facendo emergere un giudizio talvolta negativo e moralmente critico nei confronti della classe aristocratica. Tuttavia, da ciò non derivava una presa di posizione politica da parte dell’autore. Al contrario, Kotzebue rappresentò ceti sociali e posizioni diverse non per esprimere il proprio orientamento politico, bensì per permettere agli spettatori di godere di performance avvincenti che riguardassero l’intera società, senza tuttavia incitare a dei cambiamenti nelle gerarchie sociali del tempo. È forse proprio da questo atteggiamento che deriva l’evidente differenza nella ricezione di Kotzebue tra Germania e Regno Unito. Nel paese d’origine egli fu aspramente criticato dai suoi contemporanei, in particolare Goethe, Schiller e i fratelli Schlegel, i quali ritenevano che le tematiche trattate da Kotzebue fossero solo un pretesto per sfruttare circostanze politiche complesse al fine di riscuotere maggiori successi, piuttosto che un’effettiva dimostrazione del suo carattere rivoluzionario. Nel Regno Unito, invece, le sue opere furono assunte come modello di una letteratura pericolosamente rivoluzionaria. Nonostante ciò, alcuni degli autori più rilevanti nella letteratura inglese si lasciarono ispirare proprio dalle opere di questo drammaturgo così controverso. Tra questi, emerge sicuramente il nome di Jane Austen. Sulla base delle informazioni bibliografiche note riguardo l’autrice, è risaputo che assistette alla rappresentazione di Die Versöhnung (The Birthday, 1798) e alcuni critici sono d’accordo nel sottolineare l’influenza di quest’opera nella trama e nella costruzione del personaggio principale in Emma (1815). Tuttavia, è in Mansfield Park (1814) che si nota maggiormente la sua presenza simbolica. Il romanzo include infatti la messa in scena da parte dei personaggi, mai portata a termine, di Lovers’s Vows (1798) di Elizabeth Inchbald, adattamento di Das Kind der Liebe (1790) di Kotzebue. Nonostante il drammaturgo tedesco non venga mai nominato esplicitamente nel romanzo, Mansfield Park costituisce un testo fondamentale per l’analisi della ricezione di Koetzebue nel Regno Unito. La scelta della Austen di mettere in scena Lovers’s Vows è infatti indicativa della popolarità riscossa dalle opere di Kotzebue in quel periodo storico. Nonostante la mancanza di riferimenti diretti all’autore o al traduttore dell’opera originale, i lettori dell’epoca erano perfettamente in grado di riconoscere il collegamento con Das Kind der Liebe. Tuttavia, come afferma Elizabeth Inchbald nella Preface alla terza edizione della commedia, l’opera originale subì delle modifiche formali e tematiche affinché potesse incontrare il gusto del pubblico inglese. Il testo fu abbreviato, i personaggi secondari eliminati, molti riferimenti a eventi storici come la Rivoluzione Francese non furono menzionati e il tono generale della commedia assunse un carattere umoristico, rendendo la rappresentazione ancor più movimentata. La trama sviluppa due storie parallele che vedono protagonisti Agatha e il Barone Wildenhaim da una parte e Amalia e il suo tutore Anhalt dall’altra. La versione della Inchbald non apporta modifiche sostanziali alla trama o alla caratterizzazione dei personaggi. Sono poche, infatti, le scene che differiscono totalmente dal testo originale. Un esempio rilevante è visibile nella costruzione del personaggio di Amalia. Mentre nell’opera di Kotzebue è lei a dichiarare esplicitamente il proprio amore nei confronti del suo tutore, in Lover’s Vows Amalia non esprime mai apertamente i propri sentimenti, anzi provoca Anhalt fino a costringerlo a dichiarare il proprio amore per lei. Da questo cambiamento si evince la consapevolezza da parte dell’autrice della condizione delle donne nella società del tempo. In un momento storico in cui la donna era ancora relegata ad un ruolo subalterno, l’unico modo per esprimere i propri giudizi, o in questo caso i propri sentimenti, consisteva nel manipolare il desiderio maschile. Oltre alla questione dell’agency femminile, Elizabeth Inchbald affronta temi quali il diritto delle donne a scegliere il proprio marito e l’importanza della moralità a discapito della posizione sociale, analizzando a fondo un sistema patriarcale che affida il potere decisionale esclusivamente agli uomini. La scelta di inserire la rappresentazione di Lover’s Vows in Mansfield Park e di creare una corrispondenza tra i personaggi della commedia e quelli del romanzo implica il coinvolgimento della Austen stessa in queste dinamiche sociali. Pertanto, le opere di Kotzebue non solo esercitarono una forte influenza sulla letteratura inglese del tempo, ma fornirono e forniscono tutt’ora nuove prospettive interpretative di testi e personaggi letterari a lungo dibattuti.

Bibliografia

Farese, Carlotta. Elizabeth Inchbald: Scandalo e convenzione. Romanzo e teatro nell’Inghilterra della Reggenza, Aracne, Roma, 2012.

https://www.britannica.com/biography/August-Friedrich-Ferdinand-von-Kotzebue (“August von Kotzebue, Encyclopaedia Britannica, ultima consultazione il 23/10/19).

http://scihi.org/murder-august-von-kotzebue-supression-liberal-press/  (“The Murder of August von Kotzebue and the Supression of the Liberal Press, SciHi Blog, ultima consultazione il 23/10/19).

https://theodora.com/encyclopedia/k/august_friedrich_ferdinand_von_kotzebue.html (“August Friedrich Ferdinand von Kotzebue, 1911 Encyclopedia Britannica, ultima consultazione il 23/10/19).

https://blogs.bl.uk/european/2014/06/how-jane-austen-saved-august-von-kotzebue.html (“How Jane Austen saved August von Kotzebue”, British Library, ultima consultazione il 13/11/19).