La commedia nuova

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Leandro Fernández de Moratín, La commedia nuova, Traduzione, introduzione e note di Luigi Contadini

Il giovane drammaturgo Don Eleuterio, protagonista di questa storia, ha composto, sostenuto dai suoi amici, un’opera in base ai modelli della ridondante ed eccessiva commedia eroica che imperversava nei teatri spagnoli: lo scopo, in sostanza, è quello di assecondare con qualunque mezzo un pubblico di bocca buona. Don Antonio e Don Pedro hanno la funzione di criticare, anche se in modo diverso, l’opera che sta per andare in scena. Il tutto si chiuderà con il fallimento dell’ambizioso e incompetente drammaturgo e con l’azione riparatrice di Don Pedro, vero rappresentante dell’uomo illuminato. Considerato il capolavoro di uno dei più autorevoli esponenti della letteratura spagnola del Settecento, La commedia nuova è anche l’opera che gli procurò più ostilità. Scritta in base ai principi di verosimiglianza del Neoclassicismo e allo spirito illuminista, presenta una trama semplice, ricca di ironia e basata su un procedimento metateatrale. Un ampio studio introduttivo e un ricco apparato di note agevolano la comprensione; la traduzione, con il testo a fronte dell’opera originale, è orientata a restituire il più possibile l’effetto di semplicità, di colloquialità e allo stesso tempo di eleganza della prosa dell’autore.

Leándro Fernández De Moratín (1760-1828)
Considerato unanimemente il più grande drammaturgo spagnolo della sua epoca, fondatore della commedia moderna e fedele ai principi dell’Illuminismo europeo e al Neoclassicismo, lottò per realizzare una riforma che desse vita ad un teatro in grado di orientare i gusti del pubblico verso un’arte di maggior qualità e moralità. Amante dei viaggi, a suo agio con una cerchia ristretta di amici e allo stesso tempo timido, Moratín scrisse anche molti componimenti poetici e un diario di viaggio del suo lungo soggiorno in Italia.

Castelvecchi Editore

 

La commedia nuova