Rappresentazioni e interazioni britanniche nel processo di unificazione nazionale italiana

Università  di Bologna – Università  di Firenze – Università di Roma “La Sapienza” – Università di Bari “Aldo Moro” – Università di Parma

OBIETTIVO DELLA RICERCA

Partendo dalla consapevolezza che le radici della riflessione britannica su un necessario processo di unificazione nazionale italiana nasce dalla percezione delle criticità politiche e morali di un’Italia dilaniata dalle lotte intestine, dalle ingerenze straniere e dalla corruzione delle numerose corti degli stati e staterelli,.il progetto di ricerca si propone di indagare la dialettica tra identità nazionale e identità locali, filtrata e negoziata dall’arte e dalla letteratura, attraverso l’interscambio con la stessa cultura anglosassone lungo il complesso percorso dell’Unificazione Nazionale Italiana. Nei ventiquattro mesi di lavoro previsti il progetto di ricerca si articolerà in due fasi principali. La prima di esse consisterà nella sistematica ed accurata esplorazione di biblioteche e archivi al fine di localizzare, raccogliere e schedare i testi primari, editi ed inediti, e approntare così una bibliografia e un regesto delle fonti il più aggiornati e il più completi possibile che costituiscano la base del lavoro di tutti i partecipanti. In questa fase si metteranno a punto e si perfezioneranno gli strumenti teorici e metodologici utili alla ricerca stessa. Particolare importanza rivestirà, da questo punto di vista, l’identificazione e la definizione di una serie di categorie tematico-ideologiche (quali ad esempio unità/disunità, identità/alterità, libertà/oppressione,patriottismo/nazionalismo,esilio/emigrazione,radicalismo/moderatismo, rivoluzione/restaurazione) chiamate ad orientare la selezione delle fonti e gli approfondimenti critici che su di esse saranno compiuti nel corso della seconda fase del progetto. Attraverso il formarsi e il decostruirsi di tali categorie si può entrare in relazione con più ampie dinamiche di ordine culturale, artistico e politico definendo il quadro storico ma anche estetico relativo al periodo pre e risorgimentale in esame. La ricerca dei testi e dei documenti si svolgerà presso fondi librari e archivistici localizzati sia in Italia (Gabinetto Vieusseux e Biblioteca Marucelliana di Firenze, Casa Carducci, Archiginnasio e Museo del Risorgimento a Bologna, Museo Centrale del Risorgimento, Keats and Shelley Memorial House, Centro Studi del Teatro Argentina, Biblioteca Alessandrina, Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea di Roma, Biblioteca Palatina di Parma, etc.), sia nel Regno Unito (British Library e British Museum, Victoria and Albert Museum, Theatre Museum, Department of Prints and Drawings della Tate Library, Guildhall Library, National Portrait Gallery, London Library). Senza trascurare l’analisi della stampa e della pubblicistica, nonché dei documenti ufficiali e dei dibattiti politici più generali, si dedicherà particolare attenzione a:

  1.  diari, epistolari e carteggi che documentino incontri, discussioni ed esperienze significative di scambio culturale sull’asse Italia-Gran Bretagna;
  2.  memoriali, autobiografie e resoconti di viaggio che possano offrire una testimonianza di prima mano sulla percezione e progressiva elaborazione della “questione nazionale italiana” nel contesto culturale britannico e sui riflessi di tale elaborazione nel contesto italiano delle varie realtà locali;
  3. testi narrativi e poetici che permettano di delineare tempi e caratteristiche della costruzione immaginaria dell’identità nazionale italiana;
  4. testi e spettacoli teatrali esaminati dal punto di vista dei loro contenuti, nonché dei tempi, luoghi e modalità della loro rappresentazione e delle reazioni da essi suscitate;  la tradizione del melodramma italiano e l’opera di Giuseppe Verdi nel loro rapporto con la vicenda risorgimentale.

Se nella prima fase ciascuna unità si dedicherà all’esplorazione e alla valorizzazione di specifiche risorse con particolare riferimento ai fondi presenti sul territorio, la fase successiva sarà dedicata alla elaborazione di una sintesi critica complessiva che muoverà dalle prime indagini particolari con lo scopo di ottenere una ricostruzione unitaria dei fenomeni esaminati. Al centro di tale ricostruzione si collocheranno ancora una volta le categorie individuate in via preliminare che dovranno costituire il quadro di riferimento concettuale dell’analisi critica e di cui si esaminerà l’evolversi nei tempi e nei luoghi, ricostruendo il ruolo che in tale evoluzione fu svolto dalle diverse personalità ed opere esaminate. In parallelo si proporrà l’edizione critica e/o la traduzione di testi inediti così come di testi rari o poco noti che, nonostante la loro importanza storica e culturale, non hanno avuto adeguata circolazione. Il progetto di ricerca intende soprattutto mettere a disposizione della comunità scientifica materiali e riflessioni utili alla valutazione del ruolo che nel processo di definizione dell’identità nazionale e dell’unificazione nazionale italiana fu svolto dall’immaginario e dalla produzione artistico-letterario. Ma, al fine di evitare i rischi di genericità ed eccessiva ampiezza che tale obiettivo potrebbe comportare, la ricerca si propone di concentrarsi, più specificamente, sulla grande importanza che ebbero, da questo punto di vista, le relazioni culturali anglo-italiane e di mettere in luce aspetti letterari, artistici e storico-culturali, sinora trascurati o genericamente considerati, dell’interessante e complesso rapporto esistente tra Italia e Gran Bretagna durante il periodo della costruzione dell’Unità del nostro paese. Si ritiene così di colmare una lacuna bibliografica sugli studi pre-risorgimentali e risorgimentali che — pur includendo meritori approfondimenti di questa tematica nei due ambiti culturali autonomamente considerati — offre solo pochissime voci che abbiano assunto una prospettiva propriamente dialogica, incentrata sullo scambio, il dialogo e la reciproca influenza fra le due tradizioni. Una speciale attenzione, a questo fine, sarà dedicata al reperimento di testi e documenti inediti o rari, e alla nuova interpretazione e ricontestualizzazione di testi noti alla luce del quadro di riferimento che la ricerca contribuirà a sviluppare.

 STATO DELL’ARTE NEL CAMPO

 Più che in altre dimensioni storico-geografiche, in Italia l’idea di nazione si è costituita intorno a una dimensione letteraria e, in senso lato, culturale oltre che, naturalmente, linguistica. Per indagare le dinamiche e le sollecitazioni che hanno portato alla creazione e all’affermazione del concetto di nazione nei territori italiani può risultare fruttuoso, ad esempio, analizzare il ricco panorama della stampa periodica, con particolare riguardo alle testate letterarie che in forma programmatica perseguivano l’obiettivo di divulgare la letteratura italiana e, in contemporanea, far conoscere le letterature straniere, con specifica attenzione per la letteratura di lingua inglese, ma anche – in altri contesti e per altre ragioni – di lingua tedesca o francese. In un tale quadro, la traduzione diviene la modalità di transfer per eccellenza, necessaria per permettere il reale confronto con la produzione letteraria degli altri paesi. Con essa il nostro Ottocento avrebbe cercato a più riprese e con non poche contraddizioni un dialogo più ravvicinato e diretto, mutuando da quelle produzioni, storie, stilemi, suggestioni, sempre nel convincimento che un reale impegno civile e politico non poteva mai disgiungersi dall’espressione estetico-letteraria. Il progetto si inserisce, dunque, all’interno di una serie di ricerche che hanno come linea principale la ricostruzione dell’affermarsi dell’idea nazionale italiana come processo politico ma anche e prima di tutto, culturale che è stato il Risorgimento. In ambito letterario sia Mario Praz (La carne, la morte e il diavolo nella letteratura romantica 1930; La crisi dell’eroe nel romanzo vittoriano, 1952), sia Harold Bloom (The Ringers in the Tower, 1971) nell’occuparsi dei protagonisti della stagione romantica prima, e vittoriana dopo, hanno affrontato soltanto marginalmente le tematiche risorgimentali riducendole a un elemento sussidiario della produzione in prosa e in versi. Altri lavori hanno invece considerato aspetti più propriamente culturali e storici. Fra questi, sono da menzionare il volume a cura di D. Beales e E. Biagini Il Risorgimento e l’unificazione italiana (2005), quello di A.M. Banti, La nazione del Risorgimento (2000), quello di Banti e R. Bizzocchi, Immagini della nazione nell’Italia del Risorgimento (2002). A questi vanno aggiunti vari studi pubblicati all’estero, come Making and Remaking Italy: The Cultivation of National Identity around the Risorgimento (2001) a cura di A.R. Ascoli e Krystina von Henneberg, M. O’Connor, The Romance of Italy and the English Political Imagination (1998), il saggio di M. Isabella, Italian Exiles and British Politics before and after 1848 (2002) e R. Cavaliero, Italia Romantica (2005). Questi lavori di recente pubblicazioni dimostrano l’interesse che il mondo della ricerca anglosassone ha rivolto al tema in oggetto a partire da opere cruciali, e ancora utili, come Italian Nationalism and English Letters (1940) di H. Rudman e Italy and the English Romantics di C. P. Brand (1957). La ricerca proposta si muove all’interno di criteri interpretativi proposti dalla nuova storiografia: una storiografia che ridisegna la periodizzazione del Risorgimento cogliendone le radici nel Rinascimento e, attraversando la stagione dell’Illuminismo, prima ancora che quella della rivoluzione francese, ne vede l’approdo nel 1922 con l’affermarsi del fascismo. Una storiografia che sottolinea, a fianco degli eventi, l’emergere e l’affermarsi via via di nuove idee, di nuovi gruppi sociali e culturali, di diverse generazioni. Porre l’attenzione sulle culture significa leggere con modalità nuove fonti tradizionali (ad esempio i giornali e le riviste), fonti letterarie (romanzi, testi teatrali, cronache), fonti iconografiche, e fonti proprie della storia della sociabilità (epistolari, diari, memorie). Significa anche fare emergere i passaggi di modelli culturali tra Italia e Gran Bretagna, attraverso le generazioni che dal Rinascimento arrivano agli illuministi, e poi, a seguire, raggiungono i giacobini rivoluzionari, i liberali e i progressisti, sottolineando in particolare l’intenso e reciproco scambio di idee fra i due paesi. Tale approccio mette a fuoco l’importanza dei luoghi d’incontro – sia in Italia, sia in Inghilterra – dove le nuove idee maturavano fra circoli e accademie letterarie, salotti e fazioni politiche nel loro consolidarsi dalle società segrete fino ai primi partiti moderni. Significativamente Londra, in vari periodi della sua storia, vede accendersi l’interesse nei confronti dei destini nazionali italiani o, nell’Italia come nazione stato a tal punto che tra fine ‘700 e prima metà dell’800 si raccolgono a Londra esuli e patrioti dapprima italiani (Panizzi, Foscolo o Rossetti e, a seguire, Gustavo Modena, Mazzini o D’Azeglio) ma poi espatriati francesi e greci fino ai russi o polacchi come Herzen, Ogarev o Bakunin, che ebbero contatti personali con Garibaldi e Mazzini e che introiettarono molta dell’ideologia dell’irredentismo italiano. L’interesse che gli inglesi (e gli espatriati europei in Inghilterra) nutrono per la questione italiana finisce con il manifestarsi in articoli su giornali e riviste, traduzioni, libri di viaggio, poesie, fiction, pièce teatrali perlopiù a carattere storico, profili biografici di personaggi illustri, storie d’Italia e dei Comuni, messe in scena di melodrammi e di opere italiane e così via. Nel ricco panorama dei periodici molta attenzione verrà riservata infatti all’analisi dei giornali fra ‘700 e ‘800 sia politici che letterari, sia italiani che inglesi, ma non solo, per cogliere l’articolarsi di un dibattito che aveva nella carta stampata un punto di riferimento fondamentale. Fra questi: Il Conciliatore.Giornale politico-letterario, la Biblioteca Italiana, l’Antologia, l’Antologia Italiana, l’Antologia Straniera, la Nuova Antologia, l’Examiner, il Liberal, la Rivista viennese, il Quarterly Review, l’Edinburgh Review, The London and Westminster Review, il Monhtly Magazine, il Blackwood’s Magazine, Il Risorgimento, il Giornale quotidiano politico, economico, scientifico e letterario, Il Subalpino (poi Rivista italiana), Il Diario del popolo, Decreti notificazioni e circolari da osservarsi nel Granducato di Toscana, Effemeride Letterarie di Roma, Effemeride scientifiche e letterarie per la Sicilia, L’Europe littéraire, la Gazzetta di Firenze, la Gazzetta di Milano, il Giornale letterario scientifico italiano, Il Raccoglitore, il Giornale teatrale, L’Indicatore livornese, L’Indicatore lombardo, L’Istruttore del popolo, il Nuovo Giornale dei letterati, la Revue Française et étrangère, Il Saggiatore, il Monthly Chronicle, il British and Foreign Review, il Tait’s Edinburgh Magazine, il People’s Journal. Era infatti sulle pagine dei giornali che si confrontavano le diverse posizioni politiche, ed in particolare la lettura di giornali stranieri apriva un dibattito che collocava gli uomini del Risorgimento in una dimensione internazionale. D’altronde era nei circoli, nelle sale di lettura, nelle biblioteche e nei salotti dove si potevano discutere prospettive e posizioni politiche e letterarie, etiche ed estetiche che provenivano dalla Francia, dalla Russia, dall’Ungheria, dall’Austria o dall’Inghilterra nonché assistere alle rappresentazioni teatrali, dove il dibattito ideologico-culturale assumeva un ruolo di primo piano. Si pensi ad esempio alla funzione centrale assunta in Italia nel periodo pre-Risorgimentale da luoghi pubblici e privati e da istituzioni quali le varie Accademie o il Gabinetto Vieusseux e il Teatro della Pergola a Firenze; la Biblioteca Universitaria e l’Arena del Sole a Bologna; il Caffè Greco, l’Hotel d’Inghilterra o il Galignani a Roma. Mentre in Inghilterra assumevano importanza club e salotti di intellettuali esuli italiani (come nel caso di Panizzi, fondatore della British Library, o di Foscolo) o di letterati e politici inglesi (come il circolo creatosi presso la Holland House o le case di Hobhouse e poi Carlyle e Palmerston). Questi luoghi ebbero una crescente importanza per lo scambio fecondo che favorirono, attirando non solo gli intellettuali italiani ma anche i viaggiatori stranieri e inglesi in particolare, e viceversa, gli esuli o artisti italiani in Inghilterra. Da questi interscambi scaturirono riflessioni e poi elaborazioni di nozioni quali libertà/oppressione, democrazia/progresso, individuo/nazione, radicalismo/moderatismo, rivoluzione/restaurazione, utilità/educazione, identità/alterità ed altre ancora. Esse vengono articolate inizialmente sotto forma letteraria, in epistolari e diari, in opere in prosa e in versi, nonché come opere teatrali e musicali; esse sono tuttavia spesso frutto di un trascorso storico, di una tradizione secolare già fecondata dal dialogo anglo-italiano che si concretizza solo successivamente in più espliciti manifesti politici. È da questi incontri e/o scontri culturali che scaturisce la contemporanea riflessione, certo estetica ma anche etica, filosofica e politologica, di molti dei leader sostenitori dell’Unità d’Italia. Sarà il caso ad esempio di Giuseppe Mazzini il quale articola le sue nozioni nei Thoughts upon Democracy in Europe (apparsi sul People’s Journal tra il 1846 e il 1847) ma che sono interpretabili in modo più significativo solo se raffrontate con quelle che John Stuart Mill andava argomentando intorno agli stessi nuclei di pensiero, in opposizione tanto all’utilitarismo radicale di Jeremy Bentham, quanto all’idealismo tardo romantico di Thomas Carlyle. D’altro verso, anche restando in ambito solo letterario (ma nella consapevolezza che la questione dell’Unità d’Italia era pur sempre presente) non possiamo dimenticare l’impatto che le teorie sulla traduzione e sull’importanza dell’aprirsi alle fonti nordiche, avanzate da Mme de Staël (si veda l’articolo “Sulla maniera e l’utilità delle traduzioni” apparso sulla rivista Biblioteca Italiana nel gennaio 1816), ebbero nel dibattito classicisti-romanticisti in Italia. Da qui prese l’avvio la nota querelle, rilevante nell’elaborazione di un percorso culturale e politico nei rapporti fra Gran Bretagna e Italia, che ebbe luogo tra i romantici italiani raccolti intorno a Il Conciliatore e i romantici inglesi espatriati. Infine anche Ugo Foscolo, ormai esule in Inghilterra, contribuì ad animare il dibattito circa lo stato della letteratura in Italia a seguito della sua controversa pubblicazione della storia della letteratura italiana contemporanea (Essay on the Present Literature in Italy, 1818) stesa anonimamente da Foscolo ma su richiesta di Byron e Hobhouse. Va infine notato che in questi ultimi anni i componenti delle unità raccolte attorno a questo nuovo progetto di ricerca hanno dedicato diversi studi ai rapporti tra la civiltà letteraria italiana e quella anglosassone. La sede di Bologna, in questo caso coordinatrice nazionale, insieme a quella di Bari, Firenze, Parma e Roma, hanno creato da tempo una solida e proficua collaborazione che ha dato esiti importanti in termini di convegni e di pubblicazioni internazionali. A testimoniare il legame lungo e solidale nel campo della ricerca scientifica fra queste sedi si veda la recente costituzione del Centro Interuniversitario di Studi Romantici che dal 2009 unirà le varie unità di ricerca delle diverse sedi universitarie in un unico statuto. Si rinvia, quale base di partenza per questa nuova e complessa ricerca, agli esiti di precedenti ricerche nazionali quali “L’Italia nell’immaginario e nella cultura britannica dal Rinascimento al Romanticismo”, conclusa nel 2001”; al “Teatro Romantico Inglese (1760/1830); : Testi, Teorie e Pratiche Sceniche”, conclusa nel 2004, fino alla più recente “Un Italiano a Londra: Repertorio degli autori, attori e personaggi teatrali italiani sulla scena inglese, dal primo Rinascimento al tardo Romanticismo: migrazioni, tipologie, ed evoluzioni” del 2006. L’importanza del teatro nell’ambito di questa nuova ricerca è dovuta al suo ruolo di primo piano nel trasmettere e influenzare ideologie ad un pubblico ben più ampio rispetto a quello circoscritto ai salotti letterari (si pensi all’influenza della Mirra di Alfieri su Byron in Italia così come, di converso, ai drammi storici inglesi che richiamano temi politici italiani come i Two Foscari e Marino Faliero di Byron; The Vespers of Palermo di Felica Hemans per cirtarne solo alcuni). Grazie ai ricchi database raccolti nel corso delle precedenti ricerche, le unità universitarie coinvolte nel presente progetto saranno in grado di utilizzare un background articolato e solidamente costituito da anni di studi e di confronto e saranno in grado di affrontare con competenza e puntualità una nuova e necessaria sfida nel campo degli studi letterari ed estetici anglo-italiani declinandola in termini di nazione e del suo farsi.

 CRITERI DI VERIFICABILITA’

 Alla luce degli obiettivi prefissi e dei risultati attesi dal gruppo di ricerca, gli elementi e i criteri proposti per la verifica dei risultati raggiunti saranno i seguenti:

1) La pubblicazione di volumi collettanei di interesse nazionale e internazionale. Tali pubblicazioni raccoglieranno i contributi critici prodotti dalle singole unità a testimonianza del lavoro di analisi svolto dai membri del progetto sui singoli argomenti di interesse specifico. Una speciale attenzione, a questo fine, sarà dedicata al reperimento di testi e documenti rari e inediti, nonché ad una nuova interpretazione e ricontestualizzazione dei testi noti, alla luce del quadro di riferimento che la ricerca contribuirà a sviluppare. Tra le pubblicazioni, oltre a saggi e volumi collettanei, si provvederà all’edizione critica e alla traduzione di testi inediti o rari, reperiti nel corso della ricerca al fine di assicurarne, grazie ad un’idonea collocazione editoriale, una circolazione e una disponibilità adeguata alla loro importanza storica e culturale. Tra questi, un significativo contributo potrebbero dare sia una edizione critica del testo di Ugo Foscolo, scritto su commissione di Byron e J. C. Hobhouse, dal titolo Essay on the Present State of Italian Literature (1818), sia una edizione del Manfred di Byron da parte di Silvio Pellico (1818), e, viceversa, una edizione della traduzione inglese della Francesca da Rimini di Pellico (1821), avviata dopo l’arresto di Pellico, inizialmente a cura dello stesso Byron e completata in seguito alla morte di Byron dall’Hobhouse (e pubblicata nel 1851). Si ritiene, infatti, di massima importanza che i risultati ottenuti a conclusione del progetto di ricerca abbiano una vasta visibilità, per favorire l’accrescimento delle conoscenze sull’argomento che sono senza dubbio di interesse tanto nazionale che internazionale e che coinvolgono non solo le discipline letterarie ma anche quelle storiche ed artistiche. Si contribuirà così a colmare una lacuna della bibliografia sugli studi pre-risorgimentali e risorgimentali che — pur presentando lavori specifici sui singoli periodi – offre solo pochissime voci che mostrano, attraverso una prospettiva propriamente dialogica, l’influenza reciproca fra le due tradizioni.

2) La pubblicazione online di un database contenente i documenti rilevati durante le ricerche effettuate presso archivi italiani con fondi librari come il Museo del Risorgimento e Casa Carducci a Bologna, il Gabinetto Vieusseux e la Biblioteca Marucelliana di Firenze, o l’archivio del Teatro Regio di Parma, ma anche i ricchi ma spesso trascurati materiali presenti in archivi e biblioteche del Regno Unito. Accanto all’analisi di periodici, sia italiani sia inglesi, e di materiali pubblici o privati, si consulteranno diari, epistolari, e altre fonti che possano documentare opinioni, valutazioni, incontri, tramite i quali il mondo anglosassone testimonia, in varie forme, il proprio interesse nei confronti del costituirsi dell’Italia nazione. Si intende raccogliere i dati provenienti da queste fonti primarie all’interno di un unico database elettronico che permetterà la sistematizzazione cronologica e la suddivisione per area geografica di tutti i materiali raccolti da ogni singola sede. In seguito alla costruzione della banca dati, a cui contribuiranno tutti i membri della ricerca secondo le loro specificità, si cercherà di affrontare in maniera innovativa alcune problematiche di forte valenza storico-culturale che stanno alla base del presente progetto di ricerca.

3) Gli esiti della collaborazione con prestigiose istituzioni culturali e la progettazione comune di attività – per cui sono già stati presi contatti dalle varie unità operative – che coinvolgano l’intera comunità, non solo accademica, nella riflessione sull’identità nazionale. Ad esempio, l’unità di Firenze, oltre all’organizzazione di un Convegno internazionale presso il Gabinetto Vieusseux, propone l’allestimento di una mostra a cura della Biblioteca Marucelliana. Un’altra iniziativa per rendere partecipe il pubblico più vasto delle nuove prospettive aperte dalla ricerca si svolgerà contestualmente al convegno finale, durante il quale i membri del progetto presenteranno i prodotti della ricerca presso la sede coordinatrice. Si tratta dell’allestimento di una mostra presso il Museo Civico del Risorgimento di Bologna, che rappresenterà un’occasione per osservare testimonianze tangibili – dipinti, sculture, ma anche lettere, libri, dell’importanza, storico e culturale dei rapporti anglo-italiani durante il periodo risorgimentale. In tale ambito, un ruolo centrale sarà riservato alla collaborazione con lo storico teatro bolognese Arena del Sole dove verrà messa in scena la tragedia Mirra (1786) di Vittorio Alfieri. La scelta è particolarmente significativa, poiché nell’agosto del 1819 Lord Byron assistette proprio in questo teatro alla rappresentazione della Mirra. La messinscena, che all’epoca non fu pubblicizzata per via della censura che pesava sull’opera di Alfieri a causa degli ideali patriottici che l’animavano, vide la partecipazione di un folto gruppo di carbonari. La decisione di mettere in scena la Mirra, dunque, non nasce solo dal desiderio di voler ricostruire suggestivamente lo scenario artistico dell’epoca, ma anche dalla necessità di sottolineare come tali luoghi culturali permettessero l’incontro tra cultura politica italiana e anglosassone. La rappresentazione sarà preceduta da una tavola rotonda in cui regista, attori, studiosi e specialisti di letteratura inglese, contestualizzeranno storicamente e culturalmente l’evento, e inserendolo all’interno del vasto processo risorgimentale.

4) Accanto alla realizzazione di convegni internazionali organizzati dalle varie unità operative, sarà utile verificare il numero e la qualità della partecipazione di singoli membri della ricerca a convegni nazionali e/o internazionali di riconosciuta rilevanza; nonché il modo in cui si attuerà la condivisione dei risultati scientifici relativi al progetto tra i partecipanti alla ricerca e il confronto con studiosi di prestigio non direttamente coinvolti nel progetto in questione.

5) Il prestigio delle sedi editoriali dove appariranno i risultati della ricerca, sia sotto forma di articoli, saggi critici, traduzioni ed edizioni di testi inediti o volumi monografici e collettanei.

PER APPROFONDIRE:

VIAGGIATORI STRANIERI A BOLOGNA IN ETA’ RISORGIMENTALE