Viaggio nel regno del ritorno

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Simile a certi paesaggi trasfigurati della miniatura persiana, dove la natura diviene cifra enigmatica di una realtà altra, questo Viaggio nel Regno del Ritorno, del grande mistico persiano Sanâ’î (1080 ca. – 1150 ca.), ci trasporta in un mondo «immaginale», sospeso tra sensibile e intelligibile, proiezione dei luoghi di luce e di tenebra dell’anima umana. Dopo un’apostrofe al vento-spirito, che colma di sè  la distanza che separa la terra dalle stelle e invita alla liberazione – “Lìberati, o natura angelica, dalla morsa dell’acqua e del fuoco e innalza e tue tende sulla corona delle Pleiadi” – il pellegrino si inoltra, con il conforto di una Guida, negli spazi dell’Aldilà. Prima nell’inferno sublunare dei quattro elementi, brulicante di esseri putridi, mostruose, surreali, poi nel regno degli astri, popolato dai filosofi naturali, dai teologi, dagli astolatri, dagli ipocriti, il limbo della ragione e della sua impotenza, per giungere infine nell’immenso dominio della pura Luce. In questo sogno da svegli gli elementi del cosmo divengono eventi dell’anima, come in un racconto iniziatico e il pellegrino ritrova, per gradi, il segreto della propria origine.

Sana’i, Viaggio nel regno del ritorno, a cura di C.Saccone, Luni Ed., Milano-Trento 1998, seconda ed.

Carocci editore

Viaggio nel regno del ritorno
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1998