La zona desolata

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La letteratura al confine tra cittadini e potere

Non di rado, istituzioni governative nazionali o sovranazionali sembrano imporre alle comunità decisioni politiche ed economiche, escludendole di fatto da una riflessione partecipata, accessibile e condivisa. In questo contesto, anche la letteratura può giocare un ruolo importante nel preservare un approccio ecologicamente corretto al nostro essere cittadini del mondo. Wikileaks o gli archivi di Snowden hanno fatto scalpore per avere rivelato ciò che qualcuno voleva rimanesse segreto; ma quando la letteratura gioca un ruolo simile ci dà, oltre all’informazione, anche l’ispirazione per affermare la nostra differenza e originalità come cittadini capaci di pensiero indipendente. Con questo scopo, la scrittrice canadese di origine ucraina, Janice Kulyk Keefer ha riscritto un classico del Novecento (La terra desolata di T.S. Eliot) non solo per ricordare e rileggere gli scontri accaduti nella città di Québec in occasione del terzo Summit delle Americhe (aprile del 2001), ma anche per stimolarci come cittadinanza attiva. La sua Zona desolata, che molto deve anche alla Disobbedienza Civile di H.D. Thoreau, aiuta così, partendo dal particolare, a riflettere su questioni ecologicamente universali che riguardano con urgenza e da vicino tutti.

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Aras Edizioni

La zona desolata